Ha definito il Covid un'”influenzuccia”. Ma in Brasile oltre 73.500 contagi e 3.500 morti

Emergenza Coronavirus in Brasile, dove la situazione pandemica è ormai fuori controllo. Gli ultimi dati riferiscono di 73.500 contagi e quasi 3.500 morti. Ma il Presidente Balsonaro non fa passi indietro e la linea negazionista seguita dal Governo da i suoi tragici frutti.

Ha sminuito l’importanza del Coronavirus definendolo ” un’influenzuccia”. Lui, il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, è apparso in tv a reti unificate qualche settimana fa. Era marzo e la discussione all’ordine del giorno era incentrata sulle misure da adottare nel contrasto alla pandemia. Ma il Capo dello Stato non ha fatto passi indietro ed anzi ha rinforzato la sua posizione. Una posizione tutta dal sapore negazionista e da cui deriva anche la gestione dell’emergenza. Una gestione che da i suoi tragici frutti. Nel Brasile, infatti, è piena emergenza Covid. Gli ultimi dati riferiscono di 73.500 contagi e quasi 3.500 morti . Ma a spaventare, oltre alla quantità, è la “qualità”. Mancano i sedativi, e i pazienti intubati vengono legati al letto. Questo, ad esempio, è successo in un ospedale di Rio de Janeiro che paga il prezzo di una sanità a pezzi e di scelte politiche certamente poco prudenti.

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A denunciare quanto accaduto al nosocomio di Rio è stata un’ infermiera dell’ospedale Albert Schweitzer di Realengo, via social. Il sistema sanitario brasiliano è al collasso, tanto che il Paese ha superato quota 360mila morti per complicanze riconducibili al coronavirus. I contagi, in totale, hanno raggiunto quota 13.673.507. Maggiormente colpito lo stato di San Paulo, il più popolato in Brasile, con 2.686.031 casi e 85.475 morti. Numeri altissimi, ma che non spingono Balsonaro a invertire la rotta. La sua linea politica è chiara e non cambia: il Coronavirus non può bloccare un intero Paese.

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“Basta panico” 

Inoltre, Balsonaro ha preso di mira la stampa, colpevole di creare “una vera e propria isteria nel Paese”. Una posizione che gli sta costando le critiche di una larga fetta della politica, della magistratura, di una parte dell’esercito e anche dei cittadini, spaventati e messi in allarme dall’avanzare della pandemia. Il presidente è inoltre andato contro alle evidenze del ministero della Salute e anche alle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. “L’emergenza in breve passerà”, ha affermato il Presidente secondo cui le uniche persone a rischio solo quelle sopra i 60 anni. “La nostra vita deve continuare. I posti di lavoro devono essere mantenuti. Il sostegno alle famiglie deve essere salvaguardato. Dobbiamo tornare alla normalità”, avverte. Ma la normalità, con questi numeri, è un’ipotesi quasi illusoria.

 

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