Scoperti altri 4 “furbetti del vaccino”: fornivano false indicazioni sulle loro professioni

Sono finiti nei guai 4 “furbetti del vaccino”: per saltare la fila e assicurarsi così la prima dose del farmaco, si sarebbero spacciati per avvocati. Scoperti e denunciati dai Nas.

furbetti del vaccino - meteoweek.com
scoperti 4 furbetti del vaccino – meteoweek.com

Sono quattro i cittadini che, in Umbria, avrebbero saltato la fila per aggiudicarsi la prima dose di un vaccino che non gli spettava. I Nas di Perugia hanno scoperto e denunciato quattro persone, che hanno fornito false indicazioni sulle proprie professioni al personale addetto presso i centri di somministrazione.

Secondo quanto si apprende, i “furbetti del vaccino” sono stati scoperti grazie alle operazioni svolte nell’ambito di due specifiche attività di indagine, coordinate dalle procure della Repubblica di Perugia e di Terni. Dopo essere stati identificati, i quattro sono stati denunciati. I fatti si sarebbero verificati nella giornata di domenica 21 marzo scorso, presso gli hub vaccinali dei due capoluoghi di provincia.

Si spacciano per avvocati per saltare la fila

Nella conferenza stampa di inizio mese tenutasi a Palazzo Chigi, il premier Mario Draghi era stato molto severo, nel suo discorso: “Con che coscienza la gente salta la fila?“, chiedeva a coloro che avevano ricevuto la dose di un farmaco che, di fatto non gli spettava. Appropriandosi di un farmaco per loro non necessario, e lasciando invece scoperti i più fragili e gli anziani. E allora, alla luce di quanto già emerso nei giorni scorsi – oltre che dell’ammonimento di Draghi – proseguono gli accertamenti da parte delle autorità in tutta Italia, finalizzati a contrastare l’accesso abusivo al farmaco da parte di quei soggetti non aventi diritto.

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In particolare, gli agenti del Nas di Perugia hanno denunciato quattro persone che avevano dato false indicazioni sulle proprie professioni al personale addetto presso i centri di somministrazione. Due di loro, viene riferito in una nota, si sarebbero spacciati per avvocati, mentre gli altri avrebbero dichiarato di far parte di una categoria di lavoratori aventi diritto.

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Dal riscontro sui nominativi effettuato in seguito, tuttavia, è emerso che i 4 soggetti svolgevano tutt’altro tipo di attività rispetto a quella dichiarata – e che “nulla aveva a che fare con quelle previste quel giorno“. Sempre secondo quanto è possibile leggere nella nota ufficiale, al momento le verifiche del Nas continuano su “numerosi altri soggetti al fine di rilevare eventuali ulteriori accessi abusivi alla somministrazione“.

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