Figli ex ministro Bernini coinvolti in una truffa sui diamanti: rinviati a giudizio

Un uomo di 80 anni di Fontanafredda, in provincia di Pordenone, ha presentato un esposto-querela contro i figli dell’ex ministro Bernini, Monica e Leonardo Bernini. Il motivo? L’ottantenne aveva affidato loro quattro diamanti, investimento dal quale pensava di poter ricavare 220 mila euro.

I fatti

Il direttore della sua banca, nel 2018, lo aveva messo in contatto con Monica Bernini la quale avrebbe dovuto venderli. Non ricevendo aggiornamenti in merito, l’anziano signore si è affidato ad un avvocato, Leopoldo Da Ros. Pur non essendoci dei documenti che certificassero l’avvenuta consegna, l’avvocato spiega che il suo assistito: «Ha registrato una telefonata da cui emergeva l’avvenuta consegna». Solo dopo ci si è potuti rivolgere alla Procura.

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Sono iniziate, dunque, le indagini della sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza. Perquisizioni, intercettazioni e una rogatoria in Inghilterra. Terminate le indagini, il pm Monica Carraturo ha deciso di rinviare a giudizio Monica Bernini e suo fratello Leonardo. Quest’ultimo, anche se non ha mai incontrato l’ottantenne, avrebbe ricevuto, secondo i giudici, i diamanti dalla sorella per farli acquistare da una persona non ancora individuata dagli inquirenti. L’accusa parla di «vendita speculativa» che non ha permesso di risalire all’acquirente poiché non sono stati registrati i vari passaggi di denaro. Per tale motivo si è parlato di autoriciclaggio.

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La posizione della difesa

Sulla vicenda è intervenuto l’avvocato Giorgio Catellini che, insieme a Gabriele Berti, si occupa della difesa di Monica Bernini: «Si tratta di una vicenda civilistoca». Aggiunge poi: «L’anziano si è spaventato perché c’era un ritardo nel pagamento. Era convinto che valessero 220 mila euro, ma la casa d’aste Bolaffi glieli aveva messi in vendita per 170 mila senza risultato». L’ottante ha ritirato la querela subito dopo essere stato risarcito. Il procedimento, però, è andato avanti d’ufficio. «Contiamo di dimostrare che le accuse sono infondate e prive di fonti di prova» conclude l’avvocato Castellani.

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