Ndrangheta, operazione “Alibante”: estorsione, corruzione e voto di scambio, 17 arresti

Alle prime ore di questa mattina, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Lamezia Terme hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta Dda guidata da Nicola Gratteri.

Ndrangheta, operazione “Alibante” – Meteoweek

Alle prime ore di stamane, in provincia di Catanzaro, nei comuni di Lamezia Terme, Nocera Terinese, Falerna e Conflenti, e nelle città di Aosta, Arezzo e Cosenza, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Lamezia Terme, in collaborazione con i comandi Arma territorialmente competenti e con lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori di Vibo Valentia, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta Dda guidata da Nicola Gratteri, nei confronti di 19 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di: associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, scambio elettorale politico-mafioso, corruzione, estorsione, consumata e tentata, intestazione fittizia di beni, rivelazione di segreti d’ufficio e turbativa d’asta. Il provvedimento giunge dopo una prolungata attività investigativa condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Lamezia Terme e del Comando Provinciale di Catanzaro, diretta e coordinata dalla Dda di Catanzaro.

L’operazione Alibante

Ndrangheta, operazione “Alibante” – Meteoweek

Le indagin sono state avviate a seguito della presentazione, da parte di imprenditori lametini, di denunce relative a estorsioni da parte di appartenenti alla cosca “Bagalà”, operante sulla zona costiera compresa tra i comuni di Nocera Terinese e Falerna. Gli elementi acquisiti con l’ausilio di attività tecniche ed accertamenti patrimoniali, hanno consentito di delineare gli assetti e l’operatività sul litorale tirrenico-lametino dell’articolazione territoriale di ‘ndrangheta capeggiata da Carmelo Bagalà, già attiva fin dagli anni ’80, evidenziando la presenza sul territorio del sodalizio criminale, che si manifestava tramite la commissione di delitti, aggravati dal metodo mafioso, finalizzati alla gestione diretta o indiretta delle attività economiche del luogo, con particolare riferimento alle imprese attive nel settore turistico-alberghiero.

Emersi inoltre nel corso delle indagini, rapporti illeciti tra la cosca ed alcuni esponenti delle amministrazioni comunali di Falerna e Nocera Terinese, con capacità di influenza su processi decisionali, amministrativi ed elettivi. Nello specifico, per 7 indagati, è stata disposta la misura cautelare della detenzione in carcere, per 10 indagati la misura cautelare degli arresti domiciliari e 2 indagati la misura interdittiva, rispettivamente, del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, e del divieto di rivestire uffici direttivi delle persone giuridiche. I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di conferenza stampa che si terrà alle 11 presso la sede del Comando Provinciale Carabinieri di Catanzaro.

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Coinvolti il vicesindaco ed ex sindaci di Nocera Terinese

Ci sono anche l’attuale vicesindaco di Nocera Terinese, Francesco Cardamone (appuntato scelto dei carabinieri), e l’ex sindaco dello stesso centro del tirreno catanzarese, Luigi Ferlaino, fra le persone arrestate stamane nell’ambito dell’operazione ‘Alibante’. Entrambi si trovano ai domiciliari. Ai domiciliari anche il responsabile ufficio amministrativo del Comune di Nocera Terinese, Giovanni Eugenio Macchione, e l’ex sindaco di Falerna Giovanni Costanzo.

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In carcere sono finiti, fra gli altri, Carmelo Bagalà, capo dell’omonima cosca, attiva da decenni sul litorale tirrenico-lametino, e Vittorio Macchione, architetto di Nocera Terinese. Ai domiciliari anche l’avvocato di Aosta Maria Rita Bagalà (figlia di Carmelo Bagalà). Fra gli indagati anche l’ex sindaco di Nocera Terinese, Pasquale Motta, direttore responsabile della testata locale www.lacnews24.it. Le accuse per le persone coinvolte vanno, a vario titolo, dall’associazione mafiosa al concorso esterno in associazione mafiosa, fino allo scambio elettorale politico-mafioso, corruzione, estorsione, consumata e tentata, intestazione fittizia di beni, rivelazione di segreti d’ufficio e turbativa d’asta.

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