Caso Grillo, l’amica della ragazza:«Lui urlava e diceva: “me la volevo sc…are io”. Lei era nuda e piangeva»

Ecco i verbali dell’amica di S., la 19enne che ha accusato di stupro di gruppo Ciro Grillo e i suoi tre amici

Ciro Grillo-Meteoweek.com

Nuovi dettagli dai verbali di R., amica di S.J., la ragazza italo-svedese che accusa Ciro Grillo e tre suoi amici di stupro di gruppo in Sardegna, nell’estate 2019. Secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano che parla della vittima col nome di “Silvia” e dell’amica col nome “Roberta“, quest’ultima ha detto ai militari di essersi addormentata e di essere stata svegliata più volte dai giovani. «In un caso, mi si è avvicinato Ciro, che mi ha chiesto se ero sicura di voler dormire sul divano o se volessi andare con lui. Gli rispondevo che stavo benissimo lì e lui si è allontanato senza insistere», ha detto Roberta.

«In un’occasione Ciro Grillo urlava a uno degli altri in corridoio, era arrabbiato perché Silvia era in camera con qualcuno, io ho subito pensato a Corsiglia: ‘Io me la sono portata a casa perché me la volevo scopare, invece se la sta scopando lui’. L’amico provava a calmarlo: ‘Tanto era brutta, ne troviamo un’altra domani’».

A un certo punto è Silvia a svegliarla: «Era accovacciata accanto a me in accappatoio e piangeva. Le ho chiesto cosa stesse succedendo, ma lei singhiozzava. Nel frattempo è arrivato uno dei ragazzi, che le ha chiesto se andasse tutto bene. Lei gli ha dato le spalle, per non farsi vedere piangere. Io ho risposto di sì per farmi dire cosa era successo. Ma lei dopo aver pianto ancora si è calmata e mi ha detto di non preoccuparmi, che stava bene».

Ciro Grillo-Meteoweek.com

Verso le 13, Roberta trova Silvia sola su un letto, totalmente nuda. «Era confusa e sconvolta. Aveva tutto il trucco colato, credo per il pianto, si guardava intorno come se non sapesse dove si trovasse. Mi era capitato di vederla ubriaca, ma mai in questo stato, non mi è sembrato che fosse per gli effetti dell’alcol».

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Silvia aveva detto agli investigatori di essere stata obbligata a bere da una bottiglia di vodka «con un odore strano».  Poi la presunta vittima trova la forza di raccontare all’amica di aver subìto uno stupro. «C’era un silenzio surreale», dice Roberta parlando dei ragazzi, «facevano finta di niente. Si comportavano come se non fosse successo niente».

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