Coprifuoco in tre step, palestre aperte ed eventi con green pass: le date della ripartenza

Il nuovo decreto di Mario Draghi ha stilato il calendario della graduale ripartenza dell’Italia a fronte dell’emergenza Covid-19. La novità più imminente riguarda il coprifuoco, che da oggi slitterà alle 23.00. Attività di ristorazione al chiuso e palestre, invece, riapriranno nelle prossime settimane. A breve “via libera” anche agli eventi. Ecco tutte le date.

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Mario Draghi, presidente del Consiglio – meteoweek.com

Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri il decreto con le nuove misure per contrastare l’emergenza legata alla diffusione del Covid-19. Il Premier Mario Draghi, in vista dell’estate, ha concesso una graduale ripartenza all’Italia, seppure esclusivamente alle regioni in zona gialla – al momento tutte ad eccezione della Val d’Aosta – o bianca. La gran parte delle regioni, infatti, si avviano verso la zona bianca. Sei lo saranno a partire da giugno, mentre le altre dovranno attendere ancora qualche settimana. Una prima novità, ad ogni modo, riguarda il processo di abolizione del coprifuoco, che consterà di tre step (ad eccezione delle zone bianche, dove non sarà in vigore). Da oggi esso slitterà alle 23.00, mentre a partire dal 7 giugno sarà fissato alle 24.00. Soltanto il prossimo 21 giugno verrà eliminata qualsiasi limitazione oraria. La buona notizia, inoltre, è che gran parte delle attività sono pronte a ripartire. Al momento sembra che soltanto il destino di discoteche e sale da ballo, sia all’aperto sia al chiuso, sia rimasto sospeso.

Le date delle riaperture

A tirare un sospiro di sollievo, a partire da sabato 22 maggio, saranno innanzitutto gli esercizi commerciali in zona gialla. Quelli all’interno di centri commerciali, mercati e gallerie, infatti, potranno restare aperti anche nei giorni prefestivi e festivi. Stessa data di ripresa per gli impianti sciistici. A partire da lunedì 24 maggio, invece, sarà il turno di palestre. La data di riapertura, inizialmente, era stata fissata per il 1° giugno, ma con il nuovo decreto è stata anticipata. Gli amanti dello sport, dunque, potranno tornare ad allenarsi nel rispetto delle misure utili ad evitare la diffusione del virus. Le piscine al chiuso – così come i centri benessere e termali – dovranno invece attendere il 1° luglio, salvo eventuali anticipi. All’interno di esse dovrà essere garantito il distanziamento di 7 metri quadrati. Gli ingressi negli spogliatoi e nelle docce saranno contingentati. Da evitare, inoltre, l’uso comune di oggetti come l’asciugacapelli. Gli spazi dovranno essere sottoposti a costante sanificazione. Lo stesso vale per tutte le attività di centri culturali, centri sociali e centri ricreativi, nonché per i congressi e i corsi di formazione pubblici e privati in presenza.

Bar e ristoranti

Dal 1° giugno, invece, i ristoranti e i bar potranno riaprire anche al chiuso. I clienti potranno consumare cibi e bevande al banco oppure al tavolo, sia a pranzo sia a cena, nei limiti del coprifuoco. Al tavolo resta il limite di 4 persone, se non conviventi. La distanza tra i tavoli deve essere di almeno un metro, a meno che non siano presenti barriere fisiche di separazione. Resta l’obbligo di indossare la mascherina quando non si è seduti.

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I ristoranti potranno tornare a riaprire anche al chiuso – meteoweek.com

Il decreto eventi

Per i festeggiamenti di matrimoni ed altri eventi, invece, sarà necessario attendere il 15 giugno. Il “via libera” è stato dato anche al chiuso, ma soltanto nelle zone bianche, indossando i dpi quando non si è al tavolo. I partecipanti, inoltre, dovranno dotarsi del green pass. Un certificato che attesta l’avvenuta vaccinazione, la guarigione recente dal virus oppure l’esito negativo di un tampone effettuato nelle antecedenti 48 ore. Il Cts nelle prossime settimane definirà il numero massimo di partecipanti in relazione alla capienza dei locali. Tra i singoli tavoli dovrà esserci una distanza minima di due metri. Il buffet, inoltre, dovrà obbligatoriamente essere servito da personale incaricato, a meno che non ci siano porzioni monodose. I balli saranno consentiti esclusivamente all’esterno, con 1,2 metri quadrati a disposizione per ogni ospite. La musica dal vivo sarà permessa, ma soltanto con il necessario distanziamento tra gli operatori e i partecipanti all’evento.

Sarà necessaria, inoltre, la presenza di un Covid manager, il quale si occuperà di controllare che venga rispettato il protocollo da parte di ospiti e lavoratori. L’obiettivo, in primis, è che vengano evitati gli assembramenti e che tutti indossino correttamente le mascherine nei luoghi in cui è previsto. Le sale, inoltre, dovranno tenere l’elenco dei partecipanti all’evento per 14 giorni in modo da rintracciarli in caso di eventuali positività.

Impianti sportivi

Dal 1° giugno, come d’altronde anticipato dal Governo nei giorni scorsi, riapriranno anche Stadi e palazzetti sportivi in presenza di pubblico per tutte le competizioni e gli eventi, seppure con alcune restrizioni. Il limite è fissato al 25% della capienza massima, con un massimo di 1.000 persone all’aperto e 500 al chiuso.

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Le zone bianche

In Italia inoltre sei regioni si preparano a diventare nelle prossime settimane zona bianca. Dal 1° giugno l’allentamento delle misure di restrizione avverrà in Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna. Dal 7 giugno, invece, sarà il turno di Abruzzo, Veneto e Liguria. Nelle regioni in questione varranno esclusivamente le regole di comportamento, dunque l’obbligo di indossare la mascherina e di rispettare il distanziamento sociale.

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La Liguria sarà tra le prime in Italia senza coprifuoco. La nostra regione dovrebbe infatti tornare in zona bianca già dal 7 giugno, un momento che festeggeremo con una grande celebrazione perché è frutto di tanti sacrifici e di un grande lavoro“. Lo ha scritto il governatore Giovanni Toti in un post sulla sua pagina Facebook. Della stessa idea è Luca Zaia, che tuttavia invita la popolazione alla prudenza. “Questo dà anche la dimensione del grande lavoro fatto da tutti i veneti, in un contesto difficile, avendo vissuto questa infezione ormai da 15 mesi. Adesso non bisogna abbassare la guardia, bisogna rispettare le regole, perché, come deciso dalla Cabina di regia nazionale, se il parametro di 50 casi ogni centomila abitanti dovesse tornare sopra la soglia, potremo di nuovo avere problemi“. Queste le parole del presidente del Veneto.

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