Precipita cabina della funivia Stresa-Mottarone: il punto sulla tragedia

La tragedia si è consumata nella giornata di oggi – 23 maggio -, poco prima delle 13, quando una cabina della funivia che collega la città di Stresa con il monte Mottarone, nei pressi del Lago Maggiore, è caduta mentre era in azione. Al momento si contano almeno 13 vittime. Il punto su quello che è successo. 

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Una domenica qualsiasi e una cabina della funivia che va giù, con 15 persone all’interno. E’ quanto successo nella giornata di oggi, 23 maggio, poco prima delle 13. La funivia collega la città di Stresa, sulla sponda piemontese del lago maggiore, al monte Mottarone. Al momento il numero delle vittime è di 13 persone, ma le autorità avvisano: il numero potrebbe subire un costante aggiornamento. Tra i passeggeri, oltre a dei turisti tedeschi, anche due bambini di 9 e 5 anni, che sono stati trasferiti in codice rosso all’ospedale Regina Margherita di Torino, a bordo di due eliambulanze. Per quanto riguarda il bimbo di 5 anni, le prime notizie confermano: avrebbe riportato un trauma cranico, toraco-addominale e fratture agli arti inferiori, ma sarebbe rimasto cosciente. Per quanto riguarda il bambino di 9 anni, invece, è stato rianimato e sottoposto a Tac. Continuano ad operare sul luogo dell’incidente le squadre del Soccorso Alpino e Speleologico, che affiancano il lavoro dei vigili del fuoco e dei carabinieri.

Le cause

Si cerca ora di salvare i feriti rimasti vittime di un impatto estremamente violento: la cabina sarebbe caduta a 100 metri dall’ultimo pilone, prima della stazione d’arrivo, a causa del cedimento di una fune a 300 metri dalla vetta della montagna. La fune avrebbe ceduto proprio nel punto più alto del percorso che arriva a quota 1.491 metri. Oltretutto, l’impatto ha incontrato un tratto boscoso morfologicamente impervio, che ha ostacolato anche le operazioni di soccorso. “La cabina della funivia è caduta da un punto relativamente alto e si è adagiata sul terreno ai piedi di un grande bosco. Ora appare sostanzialmente distrutta a terra – la cabina è di colore bianco e rosso – quasi completamente accartocciata, quindi la caduta è stata evidentemente significativa”, ha raccontato Walter Milan del Soccorso Alpino parlando in diretta con Rainews 24. Sarà ora necessario chiarire ulteriormente le dinamiche dell’incidente. Stando a quanto riportato dal Corriere, la sindaca di Stresa, Marcella Severino, avrebbe riferito il racconto di alcuni testimoni: “Hanno sentito un forte sibilo e poi hanno visto la cabina retrocedere velocemente per poi essere sbalzata via al momento dello schianto contro il pilone“. Per ricostruire in maniera più esatta le dinamiche sarà però necessario attendere.

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La funivia Stresa-Mottarone

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Nel frattempo è possibile ricostruire la storia e le problematiche della funivia in questione, riaperta il 24 aprile a seguito delle restrizioni Covid. Si tratta di una funivia gestita dalla società Leitner di Vipiteno insieme a ferrovie del Mottarone srl, chiusa già nel 2014 per lavori di manutenzione, e riaperta nel 2016. In passato la funivia si era bloccata nel luglio 2001, un evento che aveva richiesto l’intervento dei soccorritori per portare in salvo circa 40 turisti. Ma i lavori di ristrutturazione del 2016 avrebbero dovuto garantire la massima sicurezza: tra le altre cose, in quell’occasione era stata anche effettuata una magnetoscopia sulle funi, un esame per verificare la tenuta delle funi. In tutto, i lavori erano costati 4 milioni e 400mila euro, soldi finanziati dalla Regione Piemonte, dal comune di Stresa e dalla società di gestione anche per smontare, ricondizionare e rimontare le cabine, dotandole di impianto acustico e videocamera di sorveglianza. Ora Valeria Ghezzi, presidente di Anef, l’Associazione Nazionale Esercenti Impianti a Fune, ribadisce: “L’impianto era assolutamente sicuro, era stata fatta la revisione generale, quindi un ciclo di manutenzione completo. Ora bisognerà capire cosa realmente è successo, fare ipotesi oggi non va bene per il rispetto alle vittime“.

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Parole che non bastano, però, a spiegare quanto accaduto. Anche per questo il ministro per le infrastrutture Enrico Giovannini annuncia: “Certo si tratta di un evento drammatico che stiamo seguendo con la massima attenzione. Ho parlato con la capo dipartimento dei Vigili del Fuoco e con il capo dipartimento della Protezione Civile. Il nostro pensiero va a quanti sono stati coinvolti e il Ministero ha avviato procedure per istituire una commissione e avviato verifiche sui controlli svolti sull’impianto”. Poi ancora: “Domattina sarò a Stresa sul Lago Maggiore per incontrare il prefetto e altre autorità per decidere il da farsi“. Insomma, le autorità istituzionali si attivano per individuare con esattezza le cause della tragedia, mentre gli interessati assicurano: la cabina aveva ricevuto una manutenzione adeguata. Una manutenzione che è costata almeno 13 vittime.

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