Catania: neonato morto dopo l’operazione, indagati tre medici legali

Sono indagati per per falso in perizia i tre medici legali che hanno eseguito l’autopsia su un neonato morto dopo un’operazione.

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Catania: neonato morto dopo l’operazione, indagati tre medici legali – www.meteoweek.com – Credit: Pixabay

La Procura di Catania indaga i suoi stessi periti. Succede in questi giorni, per una tragica vicenda risalente all’estate del 2016. Quasi cinque anni fa, nell’ospedale Garibaldi-Nesima, un neonato ha perso la vita pochi giorni dopo essere stato operato da due cardiochirurghi di un nosocomio di Roma. Dopo il decesso, la Procura aveva incaricato  tre medici legali per eseguire l’autopsia, gli stessi che oggi sono finiti al centro dell’indagine.

La notizia dei medici legali indagati

La notizia arriva dal legale della famiglia del neonato deceduto, l’avvocato Antonio Cozza del foro di Perugia, e dal padre del bambino. I due, insieme, chiedono che “adesso la Procura adotti in tempi celeri gli opportuni provvedimenti“. Tutte le forze – della famiglia e di chi la assiste – sono concentrate per ottenere giustizia per il bimbo. Lo hanno specificato chiaramente il legale e il padre: “La nostra azione si fermerà soltanto quando il piccolo avrà ricevuto piena giustizia“.

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Perché i tre medici legali sono indagati

I tre medici legali sono ora indagati perché la Procura di Catania ha dato adito a una nuova perizia disposta dall’ufficio giudiziario. Valutazione che avrebbe sconfessato quella precedente, sulla cui base era stata richiesta l’archiviazione del fascicolo. Infatti in sede di udienza il Gup ha accolto l’opposizione dell’avvocato Cozza e disposto una nuova perizia medico legale. Quella che ha portato a indagare sui tre.

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Come è morto il neonato

Secondo l’avvocato Cozza, emerge “dal nuovo esame” che “la morte del piccolo è ascrivibile ad un grave errore dei sanitari che lo ebbero in cura all’ospedale di Garibaldi-Nesima. E non solo. La Procura su impulso dell’associazione Aria Nuova Onlus, ha iscritto nel registro degli indagati i consulenti che inizialmente si occuparono della vicenda“.

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