Il primo viaggio in Europa di Biden da presidente, l’obiettivo è far dimenticare Trump

Un viaggio intenso per l’inquilino della Casa Bianca che in pochi giorni incontrerà i leader europei, il primo ministro britannico, il presidente turco e infine il capo indiscusso della Russia. I suoi obiettivi sono quelli di rinforzare i rapporti con l’Europa in chiave anti-putiniana e anti-cinese. 

Per primo viaggio all’estero in qualità di presidente americano, Joe Biden ha scelto come destinazione l’Europa. Il nuovo inquilino della Casa Bianca farà un tour diplomatico per il Vecchio Continente e presiederà il G7 nel week-end in Cornovaglia.

Domani la prima tappa è il Regno Unito per stringere la mano del primo ministro britanno Boris Johnson e “confermare la duratura forza della ‘speciale relazione’ tra gli Stati Uniti e UK“, ha sottolineato la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki. Poi il 13 giugno, prima del vertice Nato, sarà ricevuto nel castello di Windsor dalla regina Elisabetta II che in 70 anni di regno ha incontrato tutti i presidenti americani (tranne Lyndon Johnson). Prima di insediarsi alla presidenza, Biden aveva definito Johnson “un clone emotivo e fisico” di Donald Trump. Uno degli obiettivi del tour del presidente USA è proprio quello di cambiare i rapporti diplomatici con l’Europa, contrassegnati dalle tensioni della scorsa amministrazione, Biden dovrà quindi rimangiarsi quella frase e rilassare le relazioni con Downing Street. La relazione particolare tra Washington e Londra è un matrimonio d’interesse.

Nel week end la riunione del G-7, una riunione con Angela Merkel, una rassicurazione a Emmanuel Macron e un’attenzione al nuovo-vecchio arrivato Mario Draghi, l’uomo in rampa di lancio per diventare il punto di riferimento di una nuova leadership europea.

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Lunedì il vertice Nato a Bruxelles, un momento per ribadire l’alleanza atlantica contro la Russia di Vladimir Putin nel tentativo di contenerla e separarla dalla Cina, l’affermazione del ruolo guida americano, senza le asprezze di Trump ma con un imperativo: la chiamata all’impegno contro l’alleanza tra Pechino e Mosca. Il 14 sarà una giornata molto impegnativa, perché Biden dovrà incontrare anche la megalomania di Recep Tayyip Erdogan.

Il 15 giugno Biden parteciperà al vertice Usa-Ue, mentre il 16 giugno a Ginevra si discuterà di missili a medio e lungo raggio, del controllo della proliferazione nucleare, dei cyber-attacchi ad aziende e istituzioni americane da parte di entità riconducibili alla Russia, della relazione troppo stretta tra lo zar del Cremlino e l’imperatore cinese Xi Jinping.

L’ultimo giorno del viaggio però sarà forse quello più importante: il 16 giugno è previsto un incontro con Vladimir Putin. Trump ha giocato la carta di Nixon al rovescio, avvicinandosi a Mosca in chiave anti-cinese. Il viaggio in Europa per Biden è fondamentale, avviene in un momento di riapertura dell’economia ma nello stesso tempo di arretramento della globalizzazione. I cinesi si sono portati molto avanti nell’estrazione delle materie prime preziose, al presidente americano serve un’alleanza forte per contrastare l’espansionismo di Pechino: serve l’Europa.

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L’Italia in questo risiko ha un’occasione unica: può influenzare gli equilibri nel Mediterraneo orientale dove è in corso un poker energetico di enorme importanza. I rapporti di Roma con l’Egitto e Libia sono un asset strategico. Mario Draghi non a caso ha fatto la sua prima visita da premier all’estero proprio in Libia e non a caso il primo ministro libico Abdelhamid Dabaiba è stato di recente a Palazzo Chigi. C’è un triangolo tra Roma, Tripoli e il Cairo e Biden con ogni Paese gioca le sue carte per a mettere un freno alla Russia.

In questo mosaico di incontri e rapporti, Biden proverà a creare le condizioni per il negoziato tra Israele e Palestina per la soluzione dei due Stati. Per fare tutto questo ha bisogno dell’Unione Europea e anche di chi ne è uscito, nello spirito di una rinnovata Alleanza Atlantica. Il tutto cercando di cancellare la disastrosa politica estera messa su da Trump negli ultimi anni.

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