AstraZeneca, attesa decisione sull’età. Intanto le regioni aprono agli “Astra-Days”

Ancora dubbi su AstraZeneca dopo nuovi casi sospetti di trombosi. Mentre Cts e Ministero decidono sull’età in cui utilizzare il siero, la scelta è delegata alle regioni e la gente continua a vaccinarsi. 

Dopo alcuni casi sospetti di trombosi in seguito agli open day vaccinali, il Comitato tecnico-scientifico (Cts) oggi è chiamato a dare un nuovo parere sulle inoculazioni di AstraZeneca alle persone di età inferiore ai 60 anni. In seguito ai sospetti alcune regioni hanno cancellato gli open day con il vaccino AstraZeneca aperti anche ai ragazzi. Le nuove valutazioni potrebbero portare a dei limiti di non fattibilità sotto i 30 o i 40 anni.

Anche se in Italia il vaccino di AstraZeneca è “già preferenzialmente raccomandato per i soggetti sopra i 60 anni di età, come ha ricordato il coordinatore del Cts Franco Locatelli, molte regioni si sono mosse in ordine sparso, e continuano a farlo. Sul tema è intervenuto anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri che su AstraZeneca afferma: “Secondo me sotto i 30 anni non dovrebbe essere usato, soprattutto alle donne sotto i 50 anni non lo consiglierei, ma sono Ema e Aifa che devono valutare questa eventuale restrizione. Io sono prenotato in farmacia e farò il J&J, ma io sono over 40 e non sono donna quindi posso stare abbastanza sicuro, ma se avessi un’amica di 30 anni le consiglierei un vaccino a mRna“.

La raccomandazione sulle indicazioni d’età è stata ribadita in Senato dal ministro della Salute Roberto Speranza, interpellato durante il question time: “Il 7 aprile – ha detto il ministro – il ministero con circolare ha raccomandato l’uso preferenziale del vaccino AstraZeneca agli over-60 e Aifa ha ribadito che il profilo beneficio-rischio è più favorevole all’aumento dell’età. Queste valutazioni saranno sicuramente considerate nel prossimo parere del Cts. Tutti i vaccini sono però sicuri ed efficaci e la campagna nel nostro Paese ha superato le 40 milioni di dosi“.

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Mentre Cts ed esecutivo decidono il da farsi, le persone continuano a vaccinarsi in massa, in Sicilia e Lazio da oggi a domenica 13 giugno i cittadini dai 18 anni in su che non presentano fragilità, potranno vaccinarsi su base volontaria senza prenotazione con AstraZeneca e Johnson & Johnson, mentre in Campania l’Asl Napoli 2 ha revocato l’open day programmato per domani sera con Astrazeneca a tutti i residenti di oltre 18 anni. In Friuli Venezia Giulia non sono stati organizzati Astra-day dedicati ai giovani, e Luca Zaia, presidente del Veneto, ha rivendicato la scelta della sua regione di non somministrare più i vaccini a vettore virale (Astrazeneca e J&J) sotto i 60 anni. Sì delle Marche agli open day, mentre in Puglia da tempo non si fanno più prime dosi con AstraZeneca ma solo seconde. La Sardegna infine prosegue sulla strada già intrapresa di non utilizzare Astrazeneca fuori dalle fasce d’età previste.

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Insomma i numeri del Covid calano drasticamente grazie all’alto numero di vaccinati raggiunto, cosa che a ridosso della stagione estiva è un’ottima notizia anche per il settore turistico. I dubbi su AstraZeneca però rimangono e mentre Ministero della Salute e Cts stanno ancora discutendo, le persone continuano a vaccinarsi e la scelta se usare il siero è delegata, di fatto, alle regioni.

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