Milano, 11enne rapinato da baby gang. La madre: gli hanno rubato le scarpe

Si tratta di una baby gang nota a tutti e i genitori si stanno organizzando per creare un movimento di quartiere

Piazza Gae Aulenti-Meteoweek.com

A Milano la violenza sta raggiungendo picchi preoccupanti, tra la cascata di bottiglie e caccia all’uomo tramite pitbull e la rissa scatenata in piazza Mercanti da giovani nordafricani di fronte al McDonald’s. C’è un disagio diffuso che prima esplodeva nelle periferie della città e che ora, invece, si sta spostando in centro. Questi episodi hanno non solo alzato la soglia di allarme ma anche il livello di indagini portate avanti da polizia e carabinieri. Dall’inizio dell’anno 40 ragazzi, di cui diversi minorenni, sono finiti in manette dopo risse o atti violenti in luoghi pubblici.

Sabato scorso, a piazza Gae Aulenti, un ragazzino di 11 anni ha subìto un’aggressione e una rapina da parte di una baby gang. Attorno c’era molta gente. «Gli ho sempre detto di non andare da solo in quella piazza», dice la madre dell’11enne. «Invece insieme a due amici è arrivato prima di noi che eravamo a piedi. Sono stati accerchiati mentre sedevano sui gradini. Prima gli insulti, poi il furto delle scarpe (se non va bene il numero le rivendono di secondo piede, incredibile, ma c’è un mercato), poi lo zaino con il telefono cellulare».

La mamma del ragazzino è quel tipo di persona che frequenta chat di genitori o che segue sui gruppi Facebook la vita del quartiere in cui abita tra Isola e Gae Aulenti. La donna mostra tutta la sua preoccupazione. «Una baby gang nota a tutti, che si ritrova sulle panchine sotto il Bosco Verticale: quando passi di lì se va bene ricevi solo insulti. Era già successo a mio marito. Tra minacce e furtarelli colpiscono da quasi tre anni, quindi ben prima della pandemia. Pochi restano in carcere, te li ritrovi in giro la settimana dopo».

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Il primo che interviene è una guardia privata di Coima e poi la polizia ha arrestato un 17enne filippino. Con lui altri ragazzi arabi. «La scossa può arrivare dal basso: sta nascendo un movimento di quartiere. Siamo soprattutto genitori. Presto torneremo al triste ma necessario moto di ronde autogestite».

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