Processo Eni Nigeria: indagati a Brescia pm De Pasquale e Spadaro

Il procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale e il pm Sergio Spadaro sono indagati dalla Procura di Brescia con l’ipotesi di rifiuto d’atti d’ufficio in relazione al processo Eni/Shell-Nigeria di cui ieri il Tribunale ha depositato le motivazioni dell’assoluzione di tutti gli imputati.

Processo Eni Nigeria: indagati a Brescia pm De Pasquale e Spadaro – Meteoweek

L’iscrizione risalirebbe a una decina di giorni fa dopo l’interrogatorio del pm Paolo Storari, pure lui indagato a Brescia per il caso dei verbali dell’avvocato Amara e i contrasti con i vertici del suo ufficio. La segnalazione del procedimento a carico dei due pm è arrivata al pg della Cassazione Salvi, al Csm e al Ministero della Giustizia.

I pm di Milano Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro sono indagati dalla Procura di Brescia in quanto pur avendo la consapevolezza della falsità delle prove portate dall’ex manager di Eni Vincenzo Armanna alla pubblica accusa, avrebbero omesso di mettere a disposizione delle difese e del Tribunale gli atti su tale falsità, nel corso del dibattimento sul blocco petrolifero Opl245. L’inchiesta bresciana riguarda oltre a un video tra Armanna e l’avvocato Piero Amara anche i documenti, a loro trasmessi dal pm Paolo Storari, relativi a un un versamento di 50 mila dollari da un conto dello stesso Armanna a un teste, Isaak Eke.

Da Armanna chat ‘false’ a pm Milano

Il pm di Milano Paolo Storari, interrogato dai pm di Brescia il 19 maggio sul caso dei verbali di Amara e sui contrasti coi vertici dell’ufficio anche sulla gestione del fascicolo sul ‘falso complotto Eni’, avrebbe informato gli stessi vertici che l’ex manager Eni e imputato Vincenzo Armanna aveva prodotto ai pm del processo Eni-Shell/Nigeria chat ‘modificate’ di suoi dialoghi con un teste, che lui avrebbe pagato. Nel processo, però, non sarebbero state depositate le chat corrette trovate nel telefono di Armanna. E’ un altro degli aspetti dell’indagine della Procura bresciana nella quale sono indagati i pm De Pasquale e Spadaro.

Acquisito video nascosto

La procura di Brescia ha acquisito in Tribunale un video tra l’ex manager della compagnia petrolifera Vincenzo Armanna e l’avvocato Piero Amara che la pubblica accusa non ha depositato tra gli atti del dibattimento che si è concluso con l’assoluzione di tutti gli imputati. La settima sezione penale nelle motivazioni della sentenza ha ‘denunciato’ il mancato deposito agli atti del procedimento del documento che porta “alla luce l’uso strumentale” che Armanna voleva fare delle proprie dichiarazioni ritenute “false ” e che costituisce una prova a favore degli imputati.

Impostazioni privacy