Hater attaccano PizzAut, la pizzeria gestita da autistici: “Non dovreste stare in cucina”

Un gruppo di hater si è scagliato contro PizzAut, la pizzeria di Cassina de’ Pecchi (in provincia di Milano) gestita da ragazzi autistici che è stata riaperta lo scorso 1° maggio. «Non verrò mai, dovreste avere paura a mangiare i loro cibi», dicono. Il presidente e fondatore Nico Acampora ha risposto alle accuse ed ha ricevuto il sostegno di centinaia di persone.

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PizzAut è una pizzeria completamente gestita da ragazzi autistici – meteoweek.com

Il 1° maggio scorso la pizzeria PizzAut, unica in Italia ad essere gestita da ragazzi autistici, ha riaperto dopo un lungo stop dettato dalle misure di restrizione utili a contrastare la diffusione del Covid-19. Una ripartenza che ha riscosso grande successo, ma a distanza di pochi mesi dall’apertura il locale ha subito un vile attacco. Un gruppo di hater, infatti, ha rivolto nei giorni scorsi degli insulti a coloro che con cura si occupano dell’attività di ristorazione. “Non verrò mai da voi anche perché gli autistici non dovrebbero mettere le mani in cucina nei piatti in preparazione”, hanno scritto. In particolare, una donna ha sottolineato che il clamore del locale è dovuto soltanto al fatto che “ci sono pochi laureati in medicina genetica, altrimenti avrebbero tutti paura a mangiare cibi preparati da autistici”. Le frasi hanno inorridito molte persone, che hanno manifestato il proprio sostegno al gestore Nico Acampora.

La reazione di PizzAut agli insulti

Nico Acampora, fondatore e presidente di PizzAut, è rimasto deluso dalle frasi scritte sui social da alcuni haters. Egli stesso è stato definito da quest’ultimo un “untore che sta solo facendo del male al prossimo ungendo il gene”. È anche per questa ragione che ha deciso di denunciare pubblicamente quanto accaduto. “Ho pubblicato gli screenshot dei messaggi, poi eliminati dall’autrice, cancellando il cognome della signora in questione perché non mi interessa attaccarla, ma riflettere sulle sue esternazioni. Il progetto PizzAut è nato appunto per combattere il virus dell’ignoranza, che evidentemente è ancora molto diffuso. Sono stato etichettato come ‘untore’ perché ho dato a ragazzi autistici la possibilità di lavorare. Siamo alla follia pura”, ha commentato.

D’altra parte il progetto portato avanti da PizzAut è sociale, più che economico. “Non ci limitiamo a cucinare. La nostra è un’opera di sensibilizzazione. L’ignoranza va combattuta e noi abbiamo deciso di farlo con la pizza”, ha aggiunto Nico Acampora. Il gestore della pizzeria, al contempo, ha invitato coloro che hanno difeso l’attività a mantenere la calma, in modo da non fare lo stesso gioco degli hater. “Ho chiesto a tutti di astenersi dagli insulti perché abbassare la discussione a quel livello vorrebbe dire dimostrarsi uguali alla signora che ha scritto quelle cose. E gli amici e i sostenitori di PizzAut ci hanno dato grandi soddisfazioni in questo senso, dimostrando con le loro testimonianze la bontà e il valore della nostra iniziativa”, ha concluso.

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Nico Acampora, presidente e fondatore di PizzAut – meteoweek.com

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Il sostegno dei clienti

Un’ondata di affetto, intanto, ha travolto nelle scorse ore PizzAut. I clienti che in questi mesi hanno assaggiato le pizze preparate con cura dai ragazzi autistici, infatti, sono tanti. “L’unico virus da cui si rischia di rimanere contagiati frequentando PizzAut è quello dell’amore”, scrive qualcuno. Altri, invece, si rallegrano di non incontrare nel locale persone che hanno questo genere di pensieri “così rimane più posto per noi che vi adoriamo”. “Il progetto è splendido e va assolutamente replicato perché queste realtà diventino la normalità in un Paese che si voglia definire civile”, commentano qualcun altro. Nelle scorse settimane la pizzeria ha persino ospitato il sindaco Beppe Sala, che ha apprezzato l’iniziativa.

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