Brunetta: “Da Bruxelles giudizi lusinghieri, credibilità dell’Italia sempre più rafforzata”

Renato Brunetta si è detto lusingato in virtù del giudizio emesso dalla Commissione europea in merito al Pnrr presentato dall’Italia. Il ministro della Pubblica amministrazione ritiene che il risultato (dieci A ed una B) sia un importante passo per la ripartenza del Paese. Le risorse non saranno utili soltanto per sostenere quest’ultimo a fronte della pandemia, bensì soprattutto ad attuare riforme per un futuro diverso.

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Renato Brunetta, ministro della Pubblica Amministrazione del Governo Draghi – meteoweek.com

Il parere della Commissione europea sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) presentato dall’Italia è stato positivo. Dieci A e una B. Un risultato che rende orgoglioso Renato Brunetta. “Apprezziamo le valutazioni lusinghiere della Commissione europea sul Pnrr italiano. La promozione sul campo dello straordinario lavoro del Governo Draghi è un altro gol segnato dall’Italia in Europa. Un passo che non soltanto ci consente di accedere all’anticipo di 25 miliardi entro luglio, ma che rafforza ancora la credibilità del nostro Paese, già riconquistata con il pieno rispetto del cronoprogramma sull’approvazione del Piano e delle prime riforme”, ha detto il ministro della Pubblica Amministrazione.

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In particolare, ad entusiasmare il Paese sono gli ottimi giudizi ottenuti in alcune aree. “La Commissione presieduta da Ursula von der Leyen riconosce che il Pnrr rappresenta una risposta bilanciata e completa alla situazione economica e sociale. Secondo fonti di Bruxelles, il risultato è eccezionale sia per il livello raggiunto (dieci A e una B) sia per la velocità e l’ampiezza del miglioramento rispetto ai documenti di gennaio. Un miglioramento repentino e benvenuto. È fondamentale che all’Italia sia assegnata una ‘A’ per la capacità di proporre misure efficaci contro i nostri ritardi storici, quelli sottolineati da sempre nelle ‘raccomandazioni Paese’”, ha sottolineato Renato Brunetta. “Come la Commissione evidenzia, tutte le riforme e gli investimenti avranno un impatto a lungo termine sulla crescita e il benessere dell’Italia, stimolando anche i capitali privati. Vale a maggior ragione per la Pubblica amministrazione, una delle grandi incompiute del passato: con la riforma disegnata nel Piano e con le norme già varate su semplificazioni e reclutamento, abbiamo espresso la chiara e ferma volontà di lasciare agli italiani un’eredità strutturale, che vada ben oltre il 2026”.

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Sono lieto – ha aggiunto il ministro – che abbiamo meritato una ‘A’ anche per la governance, segno che il Governo ha saputo adeguatamente bilanciare i poteri di gestione, attuazione e monitoraggio del Piano tra Palazzo Chigi, ministeri e amministrazioni locali”. Una soltanto, invece, la ‘B’, che tuttavia non è eccessivamente amara, dato che è comune agli altri progetti. “Il tema della giustificazione dei costi sul quale anche noi, come tutti i Paesi, prendiamo ‘B’, nasce dal fatto che giustificare oggi costi per ambiziosi investimenti futuri non è semplice. La Commissione si è mossa con il giusto grado di prudenza. Si apre ora una fase nuova. Ricostruiamo l’Italia, tutti insieme”, ha concluso Renato Brunetta.

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