Miami, il crollo annunciato: i danni strutturali dell’edificio erano noti dal 2018

È la notte del 24 giugno 2021, un edificio a Surfside, vicino a Miami, il Champlain Towers, crolla. È un palazzo di 12 piani e contiene più di 100 appartamenti. Al loro interno una torre di Babele di lingue: russi, cileni, argentini, come in ogni angolo di Miami, una moltitudine linguistica e culturale. Sono 156 le persone disperse: dieci argentini, 6 paraguaiani, 4 venezuelani e 20 israeliani, i morti dichiarati sono 5. Ma un rapporto del 2018 avvertiva dei rischi

Immagine aerea dell’edificio crollato – Meteoweek

Era un condominio affacciato sull’oceano. Stava invecchiando precocemente a causa dell’erosione e delle sempre più frequenti inondazioni. Di torri così ce ne sono tante in Florida, condomini costruiti inizialmente per gli americani benestanti, in fuga dal gelo, o dai cubani anticastristi. Il palazzo crollato non era però un edificio di lusso, era stato costruito 40 anni fa, al suo interno vi erano soprattutto famiglie in fuga dalle zone degradate. Come tutti i complessi nei dintorni, la torre di Surfside è stata costruita in una zona paludosa, esposta all’erosione delle maree e forse realizzata anche senza tutte le accortezze che servirebbero per proteggere una struttura in quella determinata posizione.

La perizia

Dettaglio dell’edificio crollato – Meteoweek

Una perizia effettuata nel 2018 da alcuni ingegneri parlava di «gravi danni strutturali» e in questa perizia veniva anche specificato che se non si fosse intervenuti per ripristinare e proteggere dall’acqua le strutture portanti corrose, l’edificio sarebbe andato incontro a grossi problemi. Il rapporto in questione porta la firma di Frank Morabito.

I soccorsi sul luogo della tragedia – Meteoweek

Nella sua perizia Morabito avvertì che i lavori, necessari per sistemare le fondamenta di cemento armato con l’acciaio corroso dal mare, sarebbero stati molto costosi e avrebbero comportato parecchi disagi per i residenti. Si può dunque immaginare quali siano state le discussioni agguerrite in merito. Gli amministratori dicono però che i restauri erano stati deliberati e che sarebbero iniziati tra pochi mesi, ma senza fretta, poiché nessuno aveva parlato di crollo.

L’edificio crollato – Meteoweek

Intanto, come da copione, ora che la tragedia si è portata via tante vite, il panico si è scatenato negli abitanti dei residenti costieri di Miami e tornano a galla vecchi studi riguardanti l’erosione della costa. Vi sono altri edifici costruiti in zona paludose che a questo punto temono il peggio.

Impostazioni privacy