Stilista impiccata a un albero, il pm chiede nuova perizia sulle cause della morte

Richiesta una nuova perizia sulle cause di morte di Carlotta Benusiglio, la stilista ritrovata impiccata a un albero. Il difensore del fidanzato, accusato di omicidio, si oppone: “Precedente perizia in indagini ha già accertato il suicidio”.

Carlotta Benusiglio - meteoweek.com
la stilista 37enne Carlotta Benusiglio – meteoweek.com

Richiesta una nuova perizia medico legale in incidente probatorio per accertare le cause della morte di Carlotta Benusiglio, la stilista 37enne trovata impiccata con una sciarpa ad un albero, a Milano, il 31 maggio 2016. La richiesta viene dal pm Francesca Crupi, con l’udienza preliminare per Marco Venturi (fidanzato della vittima) che si aprirà davanti al gup Raffaella Mascarino il prossimo 6 luglio. L’uomo, si ricorda, è accusato di omicidio volontario, ma il relativo arresto è stato negato dal gip, dal Riesame e dalla Cassazione. Si oppone però il legale di Venturi, Andrea Belotti, che sottolinea come una perizia nelle indagini ha già accertato il caso di suicidio.

Richiesta nuova perizia, si oppone la difesa

Carlotta Benusiglio è stata trovata morta impiccata con una sciarpa appesa un albero, nel capoluogo lombardo, il 31 maggio 2016. Nel marzo scorso, il pm Francesca Crupi, che ha ereditato il fascicolo dall’ex collega Gianfranco Gallo, aveva trasmesso l’istanza all’ufficio gip ritenendo necessario il vaglio di un giudice, il gup Raffaella Mascarino. Il pm Gallo aveva chiesto l’arresto di Marco Venturi, bocciato per tre volte – da un gip, dal Riesame e dalla Cassazione. L’uomo ad oggi risponde anche dei reati di stalking e lesioni contro la stilista, sempre nel periodo compreso tra il 2014 e il 2016.

Secondo la ricostruzione dell’allora pm Gallo, con il quale si erano chiuse le indagini ad ottobre, Venturi avrebbe ucciso la fidanzata “per futili motivi, con dolo d’impeto, stringendole al collo una sciarpa oppure il proprio braccio” strangolandola. La ragazza, affetta dalla “sindrome di Eagle”, sarebbe “deceduta subito dopo per asfissia meccanica da strangolamento” e lui avrebbe simulato “una impiccagione sospendendo parzialmente” con la sciarpa il cadavere ad un albero verso le ore 3:40 di notte nel maggio 2016.

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L’istanza formulata ad oggi dal pm Francesca Crupi sarà discussa il prossimo 6 luglio con le nuove analisi peritali. Tali analisi, si apprende, dovrebbero riguardare sia “una nuova e più accurata analisi istologica e istochimica dei campioni contenenti materiale biologico della vittima (al fine di accertare, in particolare, le vitalità o meno delle lesioni rinvenute sul solco del collo) utilizzando tecniche scientifiche non prese in considerazione dal perito del gip”, sia la “valutazione della sindrome di Eagles non riscontrata né conosciuta dai periti e ai suoi effetti sulla causazione del decesso”, che anche le “caratteristiche del nodo e delle modalità di avvolgimento della sciarpa con cui la Benusiglio risultava appesa all’albero”.

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Il tal senso, però, la difesa di Venuturi scrive che il pm “omette di considerare che nel corso della perizia sono state svolte, in ampia collegialità, tutte le analisi scientifiche e tecniche sulla vitalità delle lesioni”. Per il legale Belotti, infatti, si tratta di nuove indagini su fatti “ampliamente esplorati”, richieste dopo “oltre tre anni” dall’ultima perizia.

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