Variante Delta ed Europei di calcio: il paradosso della sicurezza [VIDEO]

Maxi schermi quasi del tutto aboliti: la paura della variante Delta corre sul filo dei festeggiamenti. E la finale a Londra non aiuta a stare sereni. Ma era tutto assolutamente prevedibile: davvero se ne accorgono solo ora?

Gli assembramenti per vedere e gioire delle vittorie della nazionale italiana ai campionati Europei di calcio iniziano a preoccupare. Niente maxischermo a Milano, a Napoli, a Torino e a Palermo. Confermati al momento quelli a Roma, ma la variante delta del virus preoccupa. E’ interessante notare come il rischio di permettere maxi assembramenti in una fase di non assoluta sicurezza (i vaccini ancora non sono così percentualmente diffusi da garantire una copertura “di gregge”) sia percepito alla fine di questi Europei di calcio, che sono iniziati esattamente un mese fa, l’11 giugno.

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Che fosse un azzardo, vista la fase storica che tutta l’Europa sta attraversando, non era difficile da valutare. Da una parte la voglia di ricominciare: a vivere, a divertirsi, a godere dei grandi eventi sociali, artistici e sportivi. Riguadagnare la normalità, insomma. Dall’altro, la necessità di evitare il “liberi tutti” della scorsa estate, che è costato centinaia di migliaia di morti, mesi di chiusura e tanta sofferenza ulteriore. Una lezione che appariva ben assimilata, ma che oggi sembra non essere stata poi così chiara.

Una sequela di azzardi che – ci auguriamo – non facciano pagare un prezzo troppo alto. Primo fra tutti, e qui la responsabilità è tutta dell’Uefa, di insistere sulla formula a sede “diffusa” dell’Europeo: non un paese ospitante, ma una serie di città, nel continente ma non solo – nelle quali si svolgevano le partite. Con conseguente transumanza di tifosi in giro per i vari paesi: pur se contingentate, le persone si sono mosse. Ricordiamo ad esempio la partita dell’Inghilterra a Roma: le immagini ed i video dei supporters della nazionale dei Tre Leoni che giravano allegri per la capitale riportavano la mente ad eventi passati, in cui era normale vedere tifoserie in trasferta. A pochi è venuto in mente che quelle persone, spensierate ed allegre, arrivavano dal paese europeo nel quale la “variante delta” è più diffusa.

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Ed il virus nella sua variante indiana spaventa, eccome. Sopratutto laddove le percentuali vaccinali non sono ancora così elevate da garantire sicurezza. Esattamente la situazione dell’Italia. Ed allora le migliaia di persone ammassate a piazza del Popolo, o in tante altre strade e piazze italiane, non potevano essere in qualche modo contingentate? Nel video pubblicato ad inizio articolo appare evidente la totale assenza di cautela in chi festeggiava i gol ed i successi degli azzurri. Una spensieratezza legittima, perchè non sono i ragazzi che vedono nelle partite della nazionale un modo per riabbracciare un pò di allegra normalità a doversi porre per primi il problema delle varianti e della sicurezza. Devono essere le istituzioni a ricordare a tutti che il pericolo non è passato: ma parlare ancora di limitazioni non si può, ci sono forze politiche che spingono verso l’apertura totale perchè così i sondaggi salgono, e c’è un governo ostaggio di una maggioranza troppo ampia per potersi permettere scelte impopolari. Forse sarebbe stato meglio dire “piano con i festeggiamenti per l’Europeo, pensiamo a non mettere a rischio l’estate”. Ed invece, ancora una volta, si è scelto di non fare nulla e di sperare in bene.

 

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