La Corte Costituzionale spagnola ha dichiarato incostituzionale il lockdown

Il governo agì in modo errato, avrebbe dovuto avere l’approvazione del Parlamento. Ora tutte le multe dovranno essere risarcite

Il Tribunale Costituzionale della Spagna, l’equivalente della Corte Costituzionale in Ttalia, ha dichiarato incostituzionali alcune parti del decreto con cui il governo spagnolo nel marzo del 2020 aveva imposto lo “stato d’allarme” nel paese e limitato la circolazione e le attività delle persone per cercare di contrastare il diffondersi della pandemia da Covid.

Secondo il Tribunale, il governo non avrebbe avuto la facoltà di imporre limitazioni al diritto di circolazione dei cittadini senza il previo assenso del Parlamento. Anche se il decreto dello stato d’allarme non è più in vigore da tempo, la sentenza potrebbe creare seri problemi al governo nel caso di una nuova ondata di contagi o di nuove pandemie. Potrebbe creare problemi anche alle amministrazioni locali, perché quasi certamente tutte le multe fatte nei mesi del lockdown a chi non rispettava le restrizioni non sono più valide e dovranno essere rimborsate.

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Il 14 marzo del 2020 il governo impose il lockdown in Spagna tramite la dichiarazione dello “stato di allarme” (“estado de alarma”), uno strumento giuridico previsto dall’ordinamento spagnolo che dà all’esecutivo poteri speciali e consente di limitare alcuni diritti in casi straordinari. Il governo può dichiarare lo “stato d’allarme” autonomamente e ha bisogno dell’approvazione del parlamento soltanto dopo 15 giorni dall’entrata in vigore della misura.

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Le leggi spagnole tuttavia prevedono anche un altro strumento di questo tipo: lo “stato di emergenza” (“estado de excepción”), che dà al governo poteri simili, ma che per essere attivato ha bisogno dell’approvazione immediata del parlamento tramite un voto in aula. Secondo la sentenza, quindi, la decisione del governo di imporre limitazioni alla circolazione dei cittadini tramite lo “stato d’allarme” è incostituzionale: il governo avrebbe invece dovuto dichiarare lo “stato d’emergenza” e ottenere l’approvazione del parlamento prima di poter imporre il lockdown.

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