Roma, vigili boicottano il Green Pass: “Come il nazismo, nessuno sarà multato”

Green Pass paragonato al nazismo, misura e decreto boicottati dai vigili di Roma: “Niente obbligo di contravvenzione, le multe saranno nulle”. Mentre nelle chat gira la svastica verde.

Green Pass vigili lo paragonano a nazismo - meteoweek.com
Green Pass, i vigili di Roma lo paragonano al nazismo (foto via social) – meteoweek.com

Il Consiglio dei Ministri si è riunito giovedì 22 luglio a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Mario Draghi, con la firma del nuovo Dpcm che non solo proroga lo stato d’emergenza fino a dicembre, ma dispone anche nuove misure in merito al tanto chiacchierato Green Pass. In particolare, si legge nel documento, a partire dall’6 agosto prossimo la certificazione verde sarà necessaria (in alternativa è richiesto il risultato del tampone anti Covid-19) per svolgere diverse attività, sia all’aperto che al chiuso – quali, ad esempio, la consumazione di cibo e bevande in locali al chiuso, la partecipazione a spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportivi, la visita a musei e altri centri di cultura, e altro ancora.

Alla luce delle nuove disposizioni, però, non sono mancate le polemiche, sia dal fronte politico che da quello cittadino. In particolare, a Roma, nelle chat di alcuni agenti della polizia municipale sarebbe circolata la foto nazista in verde contro il Green Pass obbligatorio. Proprio coloro che dovrebbero dunque assicurarsi il rispetto delle regole nella capitale, pare siano intenzionati a boicottare l’obbligo del certificato – paragonato alla stella gialla della Germania degli anni ’30.

“Green Pass? Come quando c’era il nazismo”

Come raccontato da Il Messaggero, in alcuni gruppi WhatsApp una parte dei vigili urbani di Roma ha paragonato la misura del Green Pass al nazismo. La foto e il messaggio di una simile propaganda, del resto, parlano da soli: con l’immagine di una svastica su sfondo verde, campeggia la scritta “Green pass obbligatorio, lotta perché non accada”.

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Sempre secondo quanto ripreso dal Messaggero, della stessa linea sarebbe anche Marco Milani, segretario romano aggiunto del Sulpl, il sindacato unitario dei lavoratori della polizia locale. Attraverso i suoi social, in effetti, avrebbe condiviso la stessa svastica verde, e avrebbe spiegato per questo ai giornalisti che lo hanno intervistato: “Il paragone con il nazismo è improponibile? Forse sembrerà improponibile oggi, ma anche quando c’era il nazismo la stessa scienza ti diceva per esempio che l’omosessualità era una malattia e quindi se non ti curavi dovevi metterti la stella gialla”.

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“Quello che scrivo sui social lo dico da cittadino, non da sindacalista o da vigile, non c’entra nulla”, ha poi ribadito alla testata. Mentre sulla questione che concerne le multe a chi non si mostra in possesso del cetificato, il sindacalista ha spiegato: “Io farò di tutto per non essere destinato ai controlli sul Green Pass. Poi stiamo parlando di Dpcm, sono solo atti amministrativi, hanno la stessa valenza della doppia fila: non c’è obbligo di contravvenzione. Vedrete  – ha poi concluso – il tasso di applicazione delle contravvenzioni per il Green Pass, sarà nullo. E attenzione: non sono mica no-vax, io sono vaccinato, ma non vaccinerò mai i miei figli. Per tutti i minori dovrebbe essere così, non c’è motivo”.

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