Covid, Letta lancia l’appello: “Tutti i candidati siano vaccinati”

Il segretario dem chiama a raccolta la maggioranza per la lotta al virus e commenta negativamente le manifestazioni contro il Green pass

“Chiediamo che tutti i candidati alle Amministrative abbiano ottemperato agli obblighi vaccinali, come fa il Pd. E’ un messaggio forte, che tutti dovrebbero sottoscrivere. Sindaci e presidenti di Regione siano i primi a dare l’esempio. In questi giorni ho battuto la Calabria da Nord a Sud”. E’ l’appello che lancia Enrico Letta per smorzare le polemiche relative al Green pass e rilanciare la campagna vaccinale, giunta a rallentamento che preoccupa per l’aumento dei contagi e il rischio di nuove chiusure in vista dell’autunno.

Il segretario del Pd chiama in forza tutti gli alleati della maggioranza in una intervista rilasciata sul Corriere della Sera, in cui affronta le opposizioni di chi vede nei vaccini un male e non una soluzione al problema del Covid. “Ci vuole un patto di maggioranza sul tema dei no vax – afferma Letta – il Dna di questo governo è dato da tre cose. La prima è la scrittura del Pnrr. Poi le riforme funzionali ai fondi europei, giustizia, fisco, e semplificazioni. Ma la questione numero uno è la campagna vaccinale per uscire dalla pandemia e tornare alla normalità“.

“L’elemento costitutivo della maggioranza è la messa in sicurezza dell’Italia attraverso vaccinazioni, riaperture e Green pass. Anche Figliuolo ha lavorato molto bene per la campagna, ma ora la variante Delta e la sfida no vax – per il segretario dem – alzano il livello della difficoltà”.

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Una frecciatina al segretario della Lega con cui il livello delle polemiche si è alzato moltissimo, non solo sul tema del Covi. Per Letta “vaccinandosi Salvini ha fatto un passo in avanti. Sui social, dove è stato pesantemente criticato, si è visto quanto gli è costato da parte del suo mondo, quindi il mio giudizio è positivo. Non voglio giocarla sulla polemica nei confronti della Lega – aggiunge Letta – ma ho sentito le dichiarazioni responsabili di Di Maio, Berlusconi e Tajani e ritengo importante riaffermare un chiaro patto di maggioranza a partire dal tema vaccini. Le prossime settimane saranno complesse, il mare sarà in tempesta, la nave ballerà“.

Un’immagine dalle manifestazioni contro il Green pass di questo fine settimana

Poi l’appello alle forze che sostengono Draghi per “un patto di chiara corresponsabilità, per sostenere le misure del Governo e lo sforzo di farle passare nell’opinione pubblica, senza distinguo e senza ambiguità”. Il segretario dem coniuga lo sforzo sanitario sui vaccini con la campagna elettorale per le amministrative di autunno, una mossa che preme per l’aumento del consenso nazionale e territoriale. “Noi – continua nell’intervista – lanciamo la sfida a tutti“.

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Enrico Letta commenta poi le partecipate manifestazioni contro il Green pass che si sono tenute in praticamente tutte le piazze italiane nel fine settimana, partecipate da cittadini ma soprattutto da attivisti e aderenti a partiti di estrema destra come Forza Nuova e Casapound. “Il nostro disagio è chiarissimo – dice -. Siamo a un bivio. Tutte le forze di maggioranza, Lega in testa, devono decidere quale strada prendere. Perché il rischio è soffocare la ripresa e la ripartenza. Più grande è l’insieme dei no vax e più forte è la crescita della variante Delta, che è il nemico delle riaperture e della libertà perché al 99% colpisce i non vaccinati“.

Per il segretario del Partito Democratico “in gioco c’è il futuro del Paese e c’è l’egemonia del valore della libertà. La libertà è il vaccino, la logica no vax invece è illiberale e porta alla chiusura. Noi dobbiamo vincerlo questo braccio di ferro sul valore della libertà. Salvini ha fatto un passo avanti, ora il successivo è portare il suo partito convintamente dalla parte di un governo che si batte contro la logica no vax. Da Atene a Parigi, sono i movimenti di ultradestra che fomentano. La direzione di marcia deve essere unitaria, non può esserci ambiguità“.

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E infine un commento sul futuro dell’Unione Europea. “L’Ue era vicina alla sua morte: era molto difficile spiegare che dal punto di vista istituzionale l’Unione non aveva alcuna competenza in materia sanitaria. Ed era molto difficile dire queste cose quando le persone lottavano per la vita. Credo – conclude Letta – che le decisioni prese nella primavera e nell’estate del 2020, con la risposta comunitaria alla pandemia (Sure, Next Generation Eu, il programma di acquisto congiunto di vaccini anti-Covid e altre) e la leadership della Commissione siano state molto importanti“.

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