No Green Pass: migliaia di italiani di nuovo in piazza contro la gestione del Covid [VIDEO]

Nel fine settimana in diverse città italiane migliaia di persone hanno protestato contro l’obbligatorietà del Green Pass. Si innalza di nuovo la tensione a causa della gestione del Covid.

Di nuovo in piazza, a gridare e chiedere “libertà”: sono passati solo pochi mesi da quando registravamo tensioni, manifestazioni e qualche scontro a causa della gestione del governo dell’emergenza pandemica: erano i giorni delle proteste dei ristoratori, degli operatori del settore turistico, dei tanti lavoratori messi in ginocchio dal Covid e dalle misure di contenimento. Proteste che andavano ad agganciarsi a quelle dei “no vax” e dei “no mask”, categorie mediatiche che racchiudono tutta una serie di posizioni contrarie alle politiche con le quali le istituzioni stanno provando – più o meno bene – a gestire una pandemia che sembra non finire mai.

Adesso è il turno del Green Pass, l’attestazione vaccinale senza la quale, dal 6 agosto, non sarà possibile accedere a determinati luoghi. Una decisione del governo che per alcuni è discriminante, anche se di fatto non viola la nostra Costituzione. Resta però il dato di fatto che, per migliaia di persone, quello che dal 6 agosto avverrà è una vera e propria limitazione dei diritti, una lesione democratica tale da non poter essere accettata. Come avvenne anche per le precedenti proteste antigovernative nel corso di questo anno e mezzo di pandemia, le persone in protesta nelle piazze e nelle strade denunciano proprio questo: un approccio anti libertario tale da far parlare di “dittatura sanitaria”. Addirittura qualcuno, ad esempio nella manifestazione di Roma, ha deciso di paragonare quello che avviene in Italia nei confronti di chi non si vuole vaccinare con quello che avveniva con i tedeschi di religione ebraica nella Germania nazista. Un paragone improponibile, ovviamente, ma che ben rappresenta il tipo di percezione che sta diffondendosi.

Curioso vedere, a piazza del Popolo a Roma,  una signora che mostrava la fotocopia di un documento di identità tedesca degli anni ’30, con la J di Juden in evidenza e sotto la scritta “la storia si ripete perchè si dimentica” e, a pochi metri di distanza, i militanti di Forza Nuova (movimento politico neofascista) che al megafono gridavano “Libertà”. Un minestrone di paura, preoccupazione, rabbia, strumentalizzazione, smarrimento che rischia di trasformarsi in una miscela esplosiva. Anche perchè le scelte messe in campo dal governo appaiono contraddittorie e confuse: siamo passati nel giro di qualche settimana dall’addio alle mascherine all’aperto ed ai festeggiamenti senza alcun limite per i trionfi dell’Italia agli Europei, alla decisione di adottare il Green Pass che, oggettivamente, è un provvedimento divisivo.

Siamo di fronte alla possibilità di passare ancora diversi mesi tra alti e bassi di contagi e ricoveri: ritrovarsi di nuovo con migliaia di persone in piazza a protestare all’inizio dell’estate (che dovrebbe essere una fase di alleggerimento della tensione causata dalla pandemia) è un brutto segno. Tante persone non comprendono quello che avviene e quello che viene deciso: i messaggi confusi, la strumentalizzazione politica ed alcune uscite decisamente fuori tonocome ad esempio quella del noto virologo Burioni – stanno complicando una situazione già molto difficile. La speranza è che la tensione sociale non si innalzi ulteriormente perchè se, malauguratamente, i contagi dovessero proseguire a crescere in maniera esponenziale, il rischio di un “autunno caldo” sarebbe davvero molto concreto.

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