Istat: le misure straordinarie hanno fatto diminuire il rischio povertà

Con le misure straordinarie adottate contro l’emergenza Coronavirus si è riusciti a ridurre il rischio povertà. Ecco come

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Le misure straordinarie per l’emergenza Covid hanno puntato a sostenere il reddito di alcune categorie di persone, che hanno risentito maggiormente della crisi, poiché fortemente colpite. Le misure adottate contro il Coronavirus di cui si è tenuto conto nelle simulazioni hanno permesso di ridurre il rischio di povertà. Per ciò che concerne i disoccupati la riduzione del rischio è di circa 6,9 punti percentuali, per gli inattivi 3,5 punti e per gli autonomi 2,6 punti.

Lo ha comunicato l’Istat tramite il presidente Giancarlo Blangiardo. «La distribuzione per area geografica evidenzia come l’impatto degli interventi straordinari sia stato più rilevante nel Nord-Ovest (-4,8 punti percentuali) rispetto alle altre aree del Paese», riporta l’Istat.

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«Nel Sud e nelle Isole, il rischio di povertà rimane considerevolmente elevato (il 29,5% al Sud e il 32,8% nelle Isole) anche se l’intervento straordinario per il Covid-19 ha ridotto di 2,1 punti percentuali il rischio di povertà al Sud e di un punto nelle Isole. Per analizzare l’impatto complessivo delle misure a sostegno dei redditi adottate nel corso del 2020 è stato costruito dall’Istituto  uno scenario di base privo della Cassa integrazione guadagni (Cig) e del Reddito di cittadinanza (RdC), oltre che delle misure straordinarie. In questo scenario, la disuguaglianza misurata dall’indice di Gini sarebbe stata pari al 31,8 e il rischio di povertà al 19,1%. Rispetto a tale scenario, l’effetto complessivo della Cig e del RdC ha determinato una significativa riduzione della disuguaglianza, abbassando l’indice di Gini di 1,2 punti percentuali e il rischio di povertà di quasi un punto»

«L’occupazione (in crescita tra il 2014 e il 2019 a ritmi via via meno intensi)  è diminuita drasticamente nel 2020 a seguito degli effetti recessivi della pandemia, i cui contraccolpi si sono estesi fino a gennaio 2021; da febbraio, l’occupazione è tornata a crescere, seppure in modo graduale», ha chiosato l’Istat.

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