Stipendi: chi sale e chi scende con la pandemia. Non mancano sorprese

Gli stipendi degli italiani sono zavorrati dal covid. Ma questa tendenza negativa non pesa allo stesso modo su tutti i comparti e su tutte le professionalità.

gli stipendi più colpiti dalla pandemia
gli stipendi più colpiti dalla pandemia (Unsplash)

Odm Consulting, società di consulenza HR di Gi Group fa una fotografia degli stipendi degli italiani e le sorprese non mancano.

Nel 2019 terminava un quinquennio sostanzialmente positivo. con le retribuzioni globalmente in crescita. Tuttavia Nel 2020 arriva la pandemia che spariglia le carte e colpisce allo stomaco. imprese mercato del lavoro. Miriam Quarti responsabile dello studio sottolinea come le retribuzioni in crescita siano state congelate ed il Trend si sia violentemente invertito.

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Tuttavia il covid ha avuto un impatto fortemente differenziato tra i vari settori. Vediamoli più da vicino. Innanzitutto vi è da sottolineare come vi siano settori che ha visto una crescita anche piuttosto marcata dei compensi .

Al primo posto vi è quello della farmaceutica con un aumento che arriva a €1400, poi abbiamo il settore dei corrieri/logistica in quest’altro campo l’aumento è stato un po’ più contenuto ma sempre marcato €1000.

I più pagati

Stipendi e pandemia
Stipendi e pandemia (Pixabay)

Dunque è il settore farmaceutico il re dei compensi nel periodo covid e questo non stupisce più di tanto. In media il lavoratore del farmaceutico percepiva poco più di €46000 all’anno ma dopo il covid il suo compenso è balzato ad oltre €53000 annui.
Ma queste sono sostanzialmente delle felici eccezioni: l’alberghiero la moda ed il retail accusano il colpo violentemente con perdite anche di 4-500 euro al mese.

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Miriam Quarti sottolinea che la sospensione di circa due terzi delle imprese Ha determinato un impatto molto negativo sul valore del lavoro in quasi tutti i comparti. Un’altra cosa che lo studio sottolinea è l’andamento molto ondivago dei compensi con crescite e diminuzioni anche marcate nell’arco di pochi mesi, ma non mancano i segnali incoraggianti per il futuro.

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