Picchia l’imprenditore che vuole assumerlo: “Non voglio perdere il reddito di cittadinanza”

Controlli e denunce per 77 “furbetti” del reddito di cittadinanza, emerso un caso limite: un bracciante picchia l’imprenditore perché vuole assumerlo. “Non voglio perdere il sussidio”.

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picchia l’imprenditore per non peredere il reddito di cittadinanza – meteoweek.com

Continuano le operazioni di controllo sulle irregolarità da parte delle forze dell’ordine, atte ad identificare i cosiddetti “furbetti” del reddito di cittadinanza. Solo nella giornata di oggi, si apprende dalle fonti, sono stati scoperti 77 cittadini che percepivano il sostegno dello Stato indebitamente. Tra questi, però, un caso limite: un dipendente, infatti, sarebbe arrivato addirittura alle mani, picchiando il suo datore di lavoro – che voleva assumerlo regolarmente – pur non perdere l’aiuto economico. Il fatto, viene riportato, si sarebbe verificato nel mese scorso.

Dai lavoratori in nero ai pregiudicati

I carabinieri del Comando provinciale di Agrigento hanno identificato e denunciato 77 percettori irregolari del reddito di cittadinanza. Tra questi, però, è emerso il caso limite di un bracciante rumeno, che il mese scorso avrebbe picchiato il datore di lavoro che voleva assumerlo nella sua azienda agricola dopo un periodo di prova.

Secondo quanto si apprende, il bracciante sarebbe arrivato alle mani perché avrebbe preferito continuare a lavorare in nero nelle campagne di Naro (Agrigento), e ad incassare così il sussidio economico dallo Stato. Dalla lite, sarebbero volati pugni e insulti, e l’uomo è al momento indagato sia per lesioni personali che per truffa. A denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine sarebbe stato lo stesso imprenditore.

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Altri casi di truffa sono stati invece smascherati tra Agrigento, Favara, Licata, Naro e Porto Empedocle. Come viene riportato, dopo due mesi di indagine i militari sarebbero riusciti a risalire a diversi furbetti che avrebbero allegato un’autocertificazione falsificata insieme ala domanda di richiesta inviata all’Inps. Tra questi, il caso di una famiglia (nello specifico, la madre e la figlia) che avrebbe nascosto di lavorare in una pizzeria nel litorale agrigentino, per poter così percepire indebitamente il reddito.

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E ancora, tra le altre irregolarità sono emerse quelle di diversi pregiudicati, che hanno invece omesso di indicare nell’autocertificazione i loro precedenti per mafia, scippi e furti. Ma si parla anche di ha “dimenticato” di dichiarare vincite al gioco superiore a 15mila euro, e chi invece ha indicato Agrigento come città di residenza pur vivendo effettivamente altrove. Un totale, questo, che porta a 77 denunciati (di cui 22 stranieri) e delle erogazioni indebite pari a 750 mila euro. L’Inps dovrà ora provvedere al recupero coattivo di tutte le somme versate ai denunciati, e a revocare loro il sussidio economico.

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