Uccide la compagna poi ‘veglia’ sul cadavere: “Ero ubriaco”

Ha ucciso la compagna tagliandole la gola con un coltello da cucina, poi è rimasto a ‘vegliare’ il cadavere, per più di 24 ore. È accaduto a Vigevano, (Pavia), lui è Marco De Frenza, un pregiudicato di 59 anni, lei Marylin Pera, di 39 anni.

La vittima, Marylin Pera – MeteoWeek

È rimasto in casa, accanto al corpo martoriato della sua compagna, che aveva appena ucciso a coltellate, per più di 24 ore, in condizioni che gli inquirenti hanno definito di lucidità intermittente. Il corpo della donna era riverso in una pozza di sangue in bagno. Il 59enne ha poi realizzato quel che aveva fatto e ha quindi deciso di costituirsi. Ora è in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario aggravato, De Frenza, residente a Mede (Pavia), si trova nel carcere di Pavia, in attesa dell’interrogatorio di convalida del gip

“Ero ubriaco”

Marco De Frenza è apparso tranquillo di fronte agli inquirenti. Ha ammesso quanto fatto, precisando di essere stato sotto l’effetto di alcolici. Da una prima ricostruzione, il delitto sarebbe avvenuto al culmine di un litigio: i due si frequentavano da poche settimane, la donna voleva tornare dall’ex marito per paura di perdere l’affidamento del figlio ancora piccolo e di non poterlo più vedere. Il figlio di De Frenza, partito per le vacanze, aveva messo a loro disposizione l’appartamento, ubicato in corso Novara 4, nel centro di Vigevano. Sarebbero dovuti andare via alla fine della settimana. Dal racconto di De Frenza ai poliziotti, l’omicidio è avvenuto all’ora di pranzo di martedì. La discussione non dev’essere stata molto animata perché i vicini hanno riferito di non aver sentito nulla e di non conoscere l’uomo e la donna che solo da pochi giorni vivevano in quell’appartamento.

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De Frenza è rimasto all’interno dell’appartamento fino alle 17.30 di ieri, quando si è presentato alla casa di reclusione di Vigevano. Giunto al corpo di guardia ha dichiarato di aver commesso un omicidio: subito è stato informato il 112 e sul posto è arrivata una volante del commissariato cittadino, che l’ha preso in consegna. A tarda ora, dopo aver raccolto il suo racconto, gli agenti l’hanno condotto in carcere a Pavia. A seguire il caso è il sostituto procuratore di turno, Alberto Palermo.

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