Il M5s corre da solo anche a Milano, come a Roma e Torino: il punto

Il M5s ha trovato una candidata anche per Milano: il nome spuntato al termine dell’assemblea che si è tenuta online tra gli esponenti del Movimento e Giuseppe Conte è quello della manager Layla Pavone, che ora inizierà la sua campagna per le comunali del prossimo 3 e 4 ottobre. Qual è dunque la posizione alle amministrative del M5s?

M5s comunali
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Sarà Layla Pavone la nuova candidata sindaca del M5s a Milano per le elezioni comunali previste il prossimo 3 e 4 ottobre. La decisione del Movimento è arrivata al termine di un colloquio tra gli esponenti M5s di Milano e Giuseppe Conte. Una decisione che scarta, di riflesso, il nome di Elena Sironi, l’avvocata e consigliera uscente, che ora commenta: “E’ stata una scelta che abbiamo fatto insieme: una scelta ponderata, ragionata“. Poi ancora, stando a quanto riportato dal Fatto Quotidiano, Sironi avrebbe ribadito: “Dopo l’intervento di Conte e le sue risposte alle domande, vi è stata la presentazione di Layla Pavone con un lungo momento di confronto, al quale si è deciso di far seguire una votazione che ha dato un esito largamente favorevole al passaggio di testimone a Layla Pavone”. Con il nome dell’amministratrice delegata di Industry Innovation di Digital Magics, la partita sui nomi M5s alle comunali si avvicina alla chiusura. E si apre, forse, la partita più difficile: quella sulla raccolta del consenso. Soprattutto perché il Movimento si accinge a portare avanti una modalità di candidatura abbastanza disomogenea: candidati in solitaria per Roma, Milano e Torino, e in coalizione con il centrosinistra a Bologna, Napoli e in Calabria.

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Per quanto riguarda Milano, intanto, il sindaco uscente Beppe Sala e sfidante di Pavone, non cambia idea su una possibile convergenza con il Movimento ma evita parole definitive: “Non è adesso il momento di pensarci, non mi pare giusto neanche per le liste che mi stanno supportando e per gli elettori. Cominciamo ad andare bene alle elezioni, poi si vedrà”, riporta Askanews. Partita abbastanza netta, invece, per la sindaca uscente Virginia Raggi a Roma, che ha deciso di ricandidarsi dopo 5 anni di gestione problematica della capitale. Il suo nome ha a lungo diviso Pd e M5s, asse rotto alle amministrative proprio a causa dell’aut aut su Virginia Raggi. Un nome che fino ad ora si è presentato sotto l’insegna della lista civica, e che solo ultimamente inizia a godere di un pieno sostegno da parte della “voce nazionale” del Movimento. Il M5s gioca in solitaria anche a Torino, dove candida Valentina Sganga, capogruppo 5 stelle in consiglio comunale, dopo una votazione online da parte degli attivisti. Anche in questo caso, però, lo scenario non è roseo: il voto ha avuto una scarsa partecipazione e i sondaggi non sembrano benevoli.

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Diversa la situazione a Napoli, dove il M5s punta sull’ex ministro Gaetano Manfredi, che raccoglie il sostegno del Pd e le speranze anche di Giuseppe Conte: “Gaetano Manfredi è un ottimo candidato, sapete come sono legato a lui. È stato mio ministro, ne conoscevo già le qualità personali e professionali. Ne ho apprezzato anche le qualità politiche. Credo che abbia tutte le carte in regola per vincere in modo sonoro, speriamo che sia al primo turno“, avrebbe affermato tre giorni fa l’ex premier a margine di un’iniziativa a Ravello (Salerno). Intanto a Bologna prosegue il tentativo di creare un ponte con il Pd e il candidato Matteo Lepore (dato come favorito dai sondaggi): in questo caso il M5s farà parte della coalizione a sostegno di Lepore con una propria lista. Insomma, il Movimento sceglie una linea in grado di adattarsi alle diverse circostanze: laddove possibile concretizza l’asse col Pd, laddove impossibile corre in solitaria, laddove riesce cerca di gestire al meglio i toni aspri con il Pd, come nel caso di Roma. Resta da capire che peso avrà questa strategia a lungo termine, e soprattutto a livello nazionale.

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