Obbligo vaccinale, Rasi: “Decisione politica e autonoma. Terza dose non vincolante”

Obbligo vaccinale, l’ex direttore dell’Ema Guido Rasi: “Decisione politica e autonoma. Serve per ristabilire sicurezza e impedire ripresa dell’epidemia. Terza dose non vincolante”.

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Guido Rasi sul”obbligo vaccinale (foto di archivio) – meteoweek.com

Torna a parlare di obbligo vaccinale Guido Rasi, ex direttore dell’Ema, professore ordinario di Microbiologia all’Università di Roma Tor Vergata e consulente del generale Figliuolo per la campagna vaccinale. L’esperto, in una precedente intervista per La Stampa, aveva già spiegato che “se il governo italiano volesse mettere l’obbligo vaccinale per tutti potrebbe farlo, come del resto ha fatto per alcune categorie, senza alcuna limitazione derivante dal tipo di autorizzazioni concesse dall’Ema”. L’introduzione di una misura simile, dunque, rappresenterebbe più una scelta politica, che non tecnica, dato che l’Ema (Agenzia europea per il farmaco) non pone nessun genere di vincolo in materia. Si tratta perciò di “una decisione politica e autonoma di ciascuno Stato membro, e completamente svincolata dalle agenzie”, come ribadisce poi un’altra intervista, questa volta al Corriere della Sera.

Rasi, obbligo vaccinale e copertura all’80%

L’eventualità di un obbligo vaccinale, allora, è svincolato da una “validità legale” così come con la questione della “completezza della sperimentazione”. “Le indicazioni per i quattro vaccini attualmente in uso in Europa sono quindi definitive. Hanno completato tutte e tre le fasi sperimentali canoniche richieste da Ema. Come per tutti gli altri 1.000 e più prodotti approvati in 25 anni. Le uniche condizioni imposte da Ema riguardano garanzie circa la qualità del prodotto. Oggi sono state vaccinate 5 miliardi di persone, parlare di fase sperimentale è ridicolo”, ha infatti sottolineato Rasi nell’intervista.

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meteoweek.com (Photo by Lauren DeCicca/Getty Images)

E insiste poi sull’importanza della vaccinazione, e sul come un’eventuale obbligo permetterebbe al nostro Paese di “mettersi al sicuro dalla ripresa dell’epidemia”. “Non dimentichiamo le esplosioni di focolai di morbillo nelle zone dove i bambini non venivano vaccinati e la rabbia per le morti evitabili. L’obbligatorietà ha rapidamente ristabilito la sicurezza e i casi di morbillo sono drasticamente scesi”, sottolinea infatti l’esperto. E ricorda come la struttura commissariale “punta all’80% fissato dal Comitato tecnico scientifico, rimodulato rispetto al 70% inizialmente programmato, proprio per compensare disomogeneità territoriale e gli effetti della variante Delta”.

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Importante, infatti, è che la copertura all’80% risulti omogenea. “Purtroppo la variante Delta ha fatto perdere almeno un 14% di efficacia sulla capacità di prevenire l’infezione. Questi numeri sono quindi soggetti a continua verifica, come abbiamo imparato con questo virus. L’omogeneità territoriale è fondamentale. Le disomogeneità riducono grandemente l’efficienza di una vaccinazione di massa. Dove le percentuali scendono si creano focolai di infezione, si sovraccaricano le strutture ospedaliere, si rimette in circolazione il virus e nei focolai si favorisce l’insorgenza di varianti. La Delta si è diffusa proprio così, in India, nelle regioni a minore tasso di immunizzazione”, evidenzia Rasi.

Rientro a scuola e terza dose

Per ciò che concerne l’avvicinarsi del periodo autunnale – con un’eventuale impennata di nuovi casi – l’esperto invece ribadisce: “Dovremo monitorare molto attentamente la popolazione da 0 a 12 anni alla luce della variante Delta, che negli Usa sta causando un numero crescente di ricoveri anche in questa fascia d’età. L’apertura delle scuole sarà una verifica. Le prossime 3 o 4 settimane saranno dirimenti”.

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Mentre sulla terza dose non si sbilancia più di tanto. “Non è strettamente vincolante, ma è consigliabile. Il declino nel tempo dell’immunità, sia indotta da vaccino che naturale, è oramai documentato anche se purtroppo non esiste un test che con assoluta certezza discrimini un individuo protetto da uno non protetto”, spiega infatti l’esperto. E poi conclude: “Ci aspettiamo anche sostanziali differenze per fascia di età. Fda farà una prima riunione sulla terza dose e la popolazione generale il 17 settembre (sui fragili ha già dato via libera) ed Ema per fine mese comunicherà se ritiene di avere elementi sufficienti per pronunciarsi”.

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