Zapad-2021, ecco perchè le grandi esercitazioni di Russia e Nato sono un pericolo

Come scoppia una guerra? Anche se spesso leggiamo che una guerra è scoppiata per ragioni economiche o politiche o qualche volta anche religiose, la verità è che una guerra scoppia semplicemente perché qualcuno sotto pressione ha perso la calma per un attimo.Il casus belli che incendia una situazione tesa, ma che magari andava avanti da anni, alle volte è una piccola scaramuccia. Ma una scaramuccia su uno scacchiere molto grande e facilmente infiammabile. Ecco perché le esercitazioni militari che stanno per partire sia ad opera della NATO che ad opera dei russi sono un affare molto molto pericoloso. Si tratta di Zapad-2021 della Russia e Ramstein Alloy e Joint Warrior della NATO.

L’incidente che innesca la miccia

Sta per cominciare il periodo dell’anno nel quale aumenta (e di molto secondo gli analisti) il pericolo di nuovi focolai di guerra. Questo perché le esercitazioni militari colossali portate avanti dai due ex protagonisti della guerra fredda, non sono gestite in maniera ottimale per evitare nel modo più assoluto i danni collaterali. In determinati scenari questi danni collaterali possono portare ad escalation difficili da prevedere. In queste grandi esercitazioni, che purtroppo tendono a diventare sempre più imponenti, si testano tecnologie che ancora non si conoscono bene come ad esempio i nuovi tipi di droni ed il rischio di errore umano o errore tecnico si fanno davvero alti. Benché queste siano guerre simulate, possono avere effetti molto reali.


Ecco come una scintilla può appiccare un incendio. Siamo a giugno di quest’anno ed il cacciatorpediniere britannico HMS Defender entra nelle acque della Crimea. Queste acque sono un ginepraio politico e diplomatico e un po’ tutti le rivendicano. O meglio rivendicano il diritto di passarci. La nave britannica poteva entrare eppure il Cremlino aveva anche contemporaneamente il diritto di rispondere e ha risposto. Sono stati lanciati colpi di avvertimento e sono state sganciate le bombe vicino alla nave britannica. Certamente nessuno voleva far scoppiare una guerra, ma nessuno poteva retrocedere di un millimetro senza indebolire la sua posizione sul conteso pezzo di mare. A questo punto le ricostruzioni cominciano a differire.

Nervi poco saldi

I britannici dicono di essere stati attaccati. I russi negano e i giornalisti danno versioni diverse. Insomma in questo incidente non è morto nessuno tranne la verità e come sappiamo, la verità è la prima a morire proprio in caso di guerra. Questo incidente diplomatico ha reso incredibilmente tesi rapporti tra Gran Bretagna e Russia, ma non ha avuto grossi strascichi. Quando ci si avvicina pericolosamente al confine con i propri esercito, marina o aviazione, casi del genere sono molto probabili. Ecco perché vari analisti implorano chi gestisce queste grandi esercitazioni militari di predisporre giusti dispositivi onde evitare incidenti.

Ma ci sono anche pressioni più bellicose, però. Molti stanno facendo pressione sul presidente Biden perchè mostri i muscoli con la Russia in occasione di questi giochi di guerra. Se per anni la Nato era stata in posizione di forza sullo scacchiere geopolitico, la Russia di Putin negli ultimi anni si è fatta molto più aggressiva. Il caso della Georgia nel 2008, ma anche  l’annessione della Crimea nel 2014 hanno mostrato una Russia espansionista che molti alla Nato vorrebbero rimettere al suo posto.

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Le grandi manovre di guerra russe per tanti analisti Nato non sono null’altro che il modo per prepararsi ad ottimizzare ancora meglio la presenza russa ai confini dell’Europa e in altri scenari caldi. Tuttavia quasi certamente Biden non farà nulla di tutto questo perchè è attualmente concentrato sulle tensioni in altre parti del mondo.

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Biden e la sua filosofia notoria di non provocare in alcun modo i russi sta provocando vari malumori nelle gerarchie militari USA frustrate da questa perdita d’influenza americana in scenari delicati. Insomma gli ingredienti perchè in questi giochi di guerra qualcosa vada storto ci sono tutti.

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