Cambiamento climatico: a rischio 13 ghiacciai italiani

L’allarme lanciato da Legambiente: “Il pianeta è in codice rosso”. L’associazione lancia un messaggio diretto al Governo

Il riscaldamento globale rischia di fare pensati danni anche in Italia con le masse ghiacciate del nostro Paese in grave pericolo. Secondo i dati forniti da Legambiente con il supporto del Comitato glaciologico italiano (Cgi) e con partner Sammontana e partner sostenitore FRoSta, che hanno analizzato la condizione di 13 ghiacciai italiani alpini più il glacionevato del Calderone in Abruzzo, si evince un grave riduzione con progressiva riduzione negli ultimi 30 anni.

Nello specifico il ghiacciaio alpino di Adamello ha perso oltre il 50% della superficie totale, quello del Gran Paradiso circa il 65%. Nel solo Alto Adige 168 ghiacciai si sono spezzati in 540 unità diverse, mentre in Friuli Venezia Giulia il Canin ha uno spessore medio di 11,7 m, ma 150 anni era oltre i 90 m. Il Gran Sasso si è suddiviso in due glacionevati e risponde alle oscillazioni climatiche in modo molto più veloce rispetto ai ghiacciai presenti sulle Alpi.

Un resoconto inquietante tramite il quale Legambiente invia un messaggio al Governo: “E’ urgente mettere in campo misure e politiche ambiziose sul clima per arrivare a emissioni di gas ad effetto serra nette pari a zero al 2040, in coerenza con l’Accordo di Parigi. Non si può aspettare” dicono dall’associazione. “I dati che abbiamo raccolto nel corso di questa seconda edizione di Carovana dei ghiacciai – spiega Vanda Bonardo, responsabile nazionale Legambiente Alpi e coordinatrice della campagna – sono un’ulteriore conferma del quadro dall’allarme lanciato dall’Ipcc che ci ricorda come ormai il Pianeta sia in codice rosso. Secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change se riusciremo a limitare il riscaldamento globale sotto la soglia dei 1,5 gradi come nell’obiettivo degli accordi di Parigi, a fine secolo sopravviverà un terzo dei ghiacciai, in caso contrario i ghiacciai alpini scompariranno del tutto. La dimensione globale e la velocità di questo ritrarsi dei ghiacciai non ha precedenti da almeno alcuni millenni“.

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In vista della Pre-Cop a Milano e della Cop26 di Glasgow – afferma Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – lanciamo un appello affinché si acceleri il passo nelle politiche climatiche partendo da una drastica e rapida riduzione delle emissioni di CO2, metano e altri gas serra perché se da un lato i benefici sulla qualità dell’aria possono vedersi in tempi rapidi così non lo è per le temperature globali che potrebbe impiegare anche un tempo di venti o trenta anni prima di stabilizzarsi”.

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La Carovana dei Ghiacciai 2021 – dichiara Marco Giardino, segretario del Comitato glaciologico italiano – ha permesso al Comitato Glaciologico Italiano di condividere con amministratori, tecnici, cittadini e turisti dei territori montani italiani diverse esperienze di ricerca e di diffondere ampiamente il suo patrimonio secolare di dati glaciologici. I dati presentati nelle conferenze scientifiche della Carovana si sono rivelati indispensabili per interpretare gli effetti locali del riscaldamento climatico in atto e disegnare gli scenari futuri dell’ambiente d’alta quota nel nostro paese. Il messaggio finale non è certo privo di preoccupazione per l’accelerata riduzione delle masse glaciali, ma anche pieno di consapevolezza che i frutti della ricerca glaciologica sono indispensabili per rafforzare le politiche di mitigazione e progettare azioni mirate di adattamento al riscaldamento climatico”.

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