Sale sul ring con tatuaggi nazisti: la Federazione Pugilistica denuncerà Michele Broili

Durante l’incontro di ieri per il titolo italiano superpiuma al Palachiarbola di Trieste, tra Michele Broili e Hassan Nourdine, sono stati notati, sul corpo del pugile italiano, alcuni tatuaggi “inneggianti al nazismo”, tra cui il totenkopf delle Ss. La Federazione Pugilistica Italiana denuncerà alla giustizia federale il pugile.

Secondo quanto si legge in un comunicato, la Fpi “venuta a conoscenza e preso atto della situazione emersa nel corso dell’incontro di Pugilato disputatosi in data 18.09.2021 a Trieste tra i Pugili Michele Broili e Hassan Nurdine, valevole per il titolo italiano dei pesi superpiuma, vuole chiarire immediatamente la propria posizione e renderla pubblica. Durante l’incontro si sono notati alcuni tatuaggi sul corpo del Pugile Broili inneggianti al nazismo e, come tali, costituenti un comportamento inaccettabile e stigmatizzato da sempre dalla Federazione Pugilistica Italiana, la quale è costantemente schierata contro ogni forma di violenza, discriminazione e condotta illecita e/o criminosa”.

“Ovviamente di tale comportamento è esclusivamente responsabile il tesserato che lo ha posto in essere e, semmai, indirettamente ed oggettivamente la Società di appartenenza che lo abbia avallato e/o tollerato. Alcuna responsabilità può e deve essere ascritta alla Federazione Pugilistica Italiana, la quale non può essere a conoscenza delle scelte personali di ogni singolo tesserato sino a quando non ne abbia contezza”.

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La Federazione “condanna e stigmatizza con forza e perentoriamente il comportamento del proprio tesserato e si dissocia da ogni riferimento che i tatuaggi offensivi dallo stesso portati evochino. Tale comportamento è in palese contrasto con le norme sancite dal ‘Codice di Comportamento Sportivo del Coni (art.5)’ che la Fpi recepisce, condividendone spirito e contenuto. Per tali ragioni la Fpi si riserva di sottoporre agli Organi di Giustizia Federali tale comportamento affinché ne sia, nelle opportune sedi, valutata la contrarietà rispetto allo Statuto ed ai Regolamenti Federali e vengano adottate le opportune misure sanzionatorie anche a tutela dell’immagine della Federazione Pugilistica Italiana. Riservandosi, altresì, ogni opportuna azione”.

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