Nuove accuse per il parroco pusher di Prato: non disse di essere sieropositivo

Altre accuse per don Francesco Spagnesi, ex parroco di Prato arrestato per spaccio e appropriazione indebita delle offerte dei fedeli 

Don Francesco Spagnesi-Meteoweek.com

Ancora guai per l’ex parroco dell’Annunciazione della Castellina di Prato, don Francesco Spagnesi. Oltre all’arresto per spaccio di droga e appropriazione indebita delle offerte dei fedeli e dei soldi della Curia per 200mila euro, è ora accusato anche di tentate lesioni gravissime. Si è scoperto infatti che don Francesco è sieropositivo e avrebbe organizzato dei festini con cocaina e GBL, droga dello stupro, senza che i suoi partner sapessero che avesse l’HIV. Questo è quanto hanno detto agli inquirenti alcune persone che si recavano ai suoi festini.

Tra le presunte vittime anche il compagno Alessio Regina, arrestato per spaccio e traffico internazionale di stupefacenti. La svolta nell’inchiesta è giunta ieri dopo che gli investigatori hanno perquisito la casa di Regina e dopo l’interrogatorio dell’ex parroco, ora ai domiciliari.

Dall’inchiesta è emerso che i festini vedevano la partecipazione di pochi intimi e alla domanda se, nonostante fosse sieropositivo avesse avuto rapporti non protetti, l’uomo avrebbe risposto di sì.

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Si tratta di festini che pur essendo organizzate per pochi intimi avvenivano spesso e quindi pare vi abbiano preso parte, nel tempo, 200 persone. Tra i partecipanti c’erano medici, manager, bancari, imprenditori che il prete contattava anche su internet.

Non è certo ancora se don Spagnesi abbia infettato qualcuno ma pare che alcuni di coloro che si recavano ai suoi party siano risultati positivi al test Hiv. Bisognerà accertare chi li ha contagiati. Ieri hanno effettuato il test su Alessio Regina, compagno del sacerdote, ma non si sanno ancora gli esiti. Intanto il legale dell’ex parroco ha detto che il reato di tentate lesioni gravissime non «è oggetto di misura cautelare ed è una ipotesi formulata per accertare alcuni elementi».

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Il legale ha anche precisato che si sapeva che il suo assistito fosse positivo all’Hiv e che per l’accusa di lesioni bisogna che il soggetto non segua le cure e abbia rapporti sessuali non protetti. Sembra che coloro che hanno preso parte ai festini avessero chiesto diverse volte se gli organizzatori avessero malattie sessualmente trasmissibili e sia Spagnesi sia Regina avevano detto sempre di no.

Il gip nell’ordinanza parla del sacerdote come «una personalità immune da qualsiasi ipotesi di autocritica o riflessione sul proprio comportamento e sulle conseguenze che probabilmente provocherà sulla comunità di riferimento» con comportamenti «improntati alla menzogna e alla falsificazione».

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