Sfruttamento di clandestini a Reggio Emilia: costretti a vivere nel degrado e senza stipendio

Reggio Emilia, emerso caso di sfruttamento di manodopera e occupazione di clandestini: sospesa un’attività agricola, denunciati il titolare e il gestore. I lavoratori erano costretti a vivere in condizioni di degrado e senza stipendio.

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Reggio Emilia, sfruttamento di clandestini in un’azienda agricola (foto via Gazzetta di Reggio) – meteoweek.com

Nell’ambito dell’azione europea “Empact Thb 2021”, finalizzata a contrastare le attività criminali correlate al traffico di essere umani ed allo sfruttamento del lavoro, i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno proceduto ha effettuare una serie di controlli in alcune aziende agricole in quel di Reggio Emilia. Secondo quanto emerso dalle indagini, le accuse mosse al titolare e al gestore di una di queste attività sono quelle di sfruttamento della manodopera e occupazione di clandestini. Dagli accertamenti, infatti, è stato emerso che il datore di lavoro non offriva retribuzione in danaro per i due lavoratori (impiegati in nero), che venivano quindi “pagati” con vitto e alloggio, vivendo tuttavia in condizioni di degrado.

Costretti a vivere in condizioni di degrado e senza stipendio

Il titolare e il gestore di un’azienda agricola nella bassa reggiana sono finiti nel mirino dei carabinieri dell’Ispettorato del lavoro di Reggio Emilia e della Stazione di Novellara, con l’accusa di sfruttamento della manodopera e occupazione di clandestini. Le forze dell’ordine, infatti, a seguito di alcuni controlli effettuati nell’area, hanno sorpreso a lavorare in nero nei campi due cittadini cinesi clandestini, entrambi sprovvisti di permesso di soggiorno.

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I lavoratori, impossibilitati ad ottenere il permesso di soggiorno per lavoro subordinato, avevano soltanto un visto turistico scaduto ormai già da diversi anni. Inoltre, non ricevevano alcun tipo di stipendio o retribuzione a seguito del lavoro che svolgevano all’interno dell’attività. La loro retribuzione, infatti, consisteva soltanto dal vitto e dall’alloggio che il titolare e il gestore dell’azienda avevano assicurato ai due – alloggio, tra l’altro, che faceva vivere i due clandestini in condizioni di grave degrado.

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Alla luce di quanto emerso e accertato a seguito delle indagini e dei controlli, le autorità hanno quindi denunciato alla procura della Repubblica il titolare dell’azienda agricola, un 60enne reggiano, e il gestore dell’attività, un cittadino cinese 46enne abitante a Novellara. Al titolare dell’azienda i carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Reggio Emilia hanno inoltre contestato ammende per oltre 1.000 euro, oltre che sanzioni amministrative per un valore complessivo di oltre 10.000 euro. Nel frattempo, l’attività imprenditoriale dell’azienda agricola è stata sospesa, mentre i due cittadini stranieri di nazionalità cinese sono stati avviati per le procedure di espulsione.

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