Prato, parla Don Francesco Spagnesi, arrestato per droga: “chiedo scusa, saranno tutti rimborsati”

Dopo essere stato arrestato a Prato per spaccio e appropriazione indebita delle offerte dei fedeli, in aggiunta alle nuove accuse per tentate lesioni gravissime, il parroco pusher Francesco Spagnesi si confessa chiedendo scusa a tutti.

Don Francesco Spagnesi-Meteoweek

Ormai il 27 agosto sembra un lontano ricordo. Giorno in cui per la prima volta gli agenti della squadra mobile sono entrati nell’appartamento dei festini, prelevando così il parroco pusher Francesco Spagnesi. Da allora le accuse a suo carico sono aumentate. Non solo più spaccio, ma anche appropriazione indebita delle offerte dei fedeli e tentate lesioni gravissime.

Secondo quanto riportato dagli inquirenti, l’ex prete spacciava Gbl, la cosiddetta ‘droga dello stupro’ durante dei festini dove già presente la cocaina. Questi festini, che andavano avanti da circa due anni, erano organizzati da lui e dal convivente Antonio Regina. Ma non solo: i due cercavano anche su app di incontri persone da far partecipare a queste serate, con cui il prete aveva dei rapporti sessuali e condivideva l’uso di droga. Ed ecco qui un’altra ‘sorpresa’: questi è sieropositivo e con i suoi partner, ignari che avesse l’HIV, aveva dei rapporti non protetti.

L’uso di droga non era però solo finalizzato allo spaccio e alla vendita. Si è scoperto un vero e proprio abuso da parte dell’ex don, il quale renderebbe ‘giustificati’ i comportamenti avuti come l’appropriazione indebita delle offerte dei fedeli e dei soldi della Curia. Da qui la confessione e lo sfogo dello Spagnesi di fronte ai suoi avvocati, pentito di quanto accaduto.

Parla Francesco Spagnesi: “chiedo scusa a tutti, saranno tutti rimborsati

Dopo le diverse accuse mosse a suo carico, l’ex parroco di Prato Francesco Spagnesi si sente provato e pentito di quanto accaduto. La sua confessione e il suo sfogo davanti ai suoi avvocati, Federico Febbo e Costanza Malerba, non lascia spazio a fraintendimenti. “Restituirò i soldi che per acquistare la droga ho sottratto alla curia e alla carità dei miei parrocchiani. Saranno tutti rimborsati. Venderò tutto quello che è di mia proprietà, anche la casa di montagna“.

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Si scusa quindi con tutte le vittime a cui ha sottratto somme di denaro e promette che restituirà tutto, vendendo la sua casa in montagna e impegnandosi affinché tutto sia saldato. Ma arrivati a questo punto c’è da chiedersi cosa lo abbia spinto a commettere diversi reati. Il parroco pusher trova la causa nella cocaina.

Non mi riconosco più, il vortice della cocaina mi ha inghiottito. La droga mi ha fatto tradire i miei parrocchiani, mi ha spinto a raccontare menzogne, mi ha fatto compiere azioni delle quali mi vergogno. Adesso sono sieropositivo. Chiedo a tutti perdono“.

Anche se la causa fosse la cocaina, resta la somma di denaro da dover versare ai parrocchiani pari a 200 mila euro (se non 300 mila euro).  E da rispondere per le diverse accuse mosse a suo nome. Non a caso, nelle ultime ore, si è aggiunta un’ultima accusa, quella per truffa.

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L’ultima accusa non lascia scampo

L’ultima accusa mossa a Francesco Spagnesi è quella di truffa ai danni dei fedeli. In particolare, nelle ultime ore, sono arrivate in questura due querele per truffa. L’ex parroco, dopo il divieto da parte del vescovo di utilizzare i conti della parrocchia risalente ad aprile scorso, aveva chiesto soldi ai fedeli. Nello specifico, chiedeva offerte da destinare “a famiglie bisognose che erano cadute in povertà durante il periodo della lotta al Covid” e di versarle in una carta prepagata a lui intestata.

Francesco Spagnesi-Meteoweek
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