Elezioni amministrative 2021, Milano. Ecco i candidati: Bianca Tedone

Laureata in Giurisprudenza, classe 1993, è la candidata sindaca alle elezioni comunali di Milano con Potere al Popolo. Bianca Tedone Ventotto anni, dipendente dell’Università, è la candidata più giovane.

“Sono una militante di Potere al popolo, sono nata e cresciuta a Milano e sono una lavoratrice”.  Tedone lavora nell’amministrazione della Statale, dove ha studiato Giurisprudenza fino alla laurea e dove continua a studiare Filosofia “per interesse personale”. “Noi ci candidiamo perché vogliamo portare in questa città una rappresentanza politica della maggioranza di chi vive e lavora a Milano e non si riconosce nella narrazione della città inclusiva, aperta e solidale. Perché questa è una città che diventa sempre più un parco giochi per ricchi, come l’hanno trasformata da Sala e i suoi predecessori, sia di centrodestra che di centrosinistra. Il costo della vita è insostenibile e ci sono enormi sacche di precariato”.  “Un altro modello è possibile – continua Tedone – lo abbiamo chiamato ‘città pubblica’, va costruito sulle macerie di questo. Il modello Sala non si può aggiustare, va abbattuto e ricostruito”.

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Bianca Tedone è una sportiva, è una buona centometrista le piace il calcio ma è contraria alla Milano olimpica del 2026. “Questi grandi eventi portano lavoro precario e colate di cemento”. “Noi pensiamo che anche le Olimpiadi siano state l’occasione per far affluire enormi capitali pubblici e privati al servizio dei privati e non della maggioranza di chi vive e lavora a Milano. Siamo contrari a questo tipo di eventi: anche perché il lavoro che producono questo eventi è precario e sfruttato”

Contraria al nuovo stadio di San Siro considerato un esempio dei tanti progetti di speculazione nel capoluogo lombardo, anche sulla questione della mobilità, la candidata di Potere al Popolo è molto decisa. le piccole riforme non siano sufficienti, occorre un cambio di sistema totale: “Le piste ciclabili in un’area che è tra le più inquinate del pianeta sono necessarie, ma sono soltanto un mettere una toppa di facciata se non sono integrate in un sistema di trasporto pubblico che sia capillare e che garantisca il diritto alla mobilità a tutti. Anche la questione delle entrate a pagamento (Area C) è una bandierina ancora una volta per far cassa e per escludere chi la macchina elettrica non se la può permettere”.

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Incalzata su un eventuale appoggio a Sala al ballottaggio durissime le sue parole “In questa città abbiamo due destre: una è quella di Sala e l’altra è quella del centrodestra. Sono nemici, rappresentano il nostro nemico e un modello di sviluppo che noi vogliamo abbattere. Non esiste proprio che noi votiamo Sala”. A inizio luglio era stata contattata proprio da da Beppe Sala. Tedone ha raccontato tutto pubblicamente, denunciando un presunto tentativo di «inciucio» politico. «Mi ha chiamata sul numero personale per manifestarmi la sua disponibilità a un confronto e io mi sono limitata a rispondergli che ci troviamo su fronti inconciliabili».

 

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