Tenta di consegnare un cellulare al fratello in carcere con un drone. Denunciato

Il 30enne di origini albanesi voleva consegnare il materiale al fratello detenuto nel carcere di Dozza per facilitare le comunicazioni con l’esterno e con gli altri detenuti. 

Un uomo di origini albanesi è stato denunciato per aver tentato di consegnare al fratello detenuto nel carcere di Dozza, Bologna, dei microtelefoni cellulari e uno smartphone. Per farlo ha utilizzato un drone. L’obiettivo era quello di facilitare le comunicazioni con l’esterno e tra i detenuti all’interno del carcere.

Le indagini

La polizia di frontiera ha segnalato alla Questura l’ingresso in Italia del 30enne con precedenti penali. Gli agenti hanno scoperto che il 30enne aveva prenotato un albergo e che tra mercoledì e giovedì si è appostato con una valigetta nei pressi del carcere di Dozza. L’uomo ha così avuto modo di studiare come poter introdurre il materiale all’interno del carcere. L’obiettivo era proprio quello di volare sul carcere con il drone e far arrivare i microtelefoni al fratello.

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Giovedì, 7 Ottobre, nel pomeriggio, l’uomo di origini albanesi è stato fermato dagli agenti che hanno perquisito la sua auto e la stanza in cui alloggiava. Sono stati rinvenuti non solo il drone, ma anche materiale per imballaggio, due smartphone, tre microtelefoni. Tutti dotati di schema SIM e cavi di connessione. Le indagini sono state eseguite dalla squadra mobile della Questura in collaborazione con la polizia penitenziaria. Il 30enne è stato denunciato in stato di libertà per tentata indebita introduzione di dispositivi idonei a consentire comunicazioni telefoniche e telematiche da parte dei detenuti.

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