Riscatto della laurea, proposta per renderlo gratuito. Cos’è e come cambia

Per il presidente dell’Inps Tridico sarebbe un incentivo per i giovani. Eccome come funziona il riscatto e chi ne potrebbe usufruire

In discussione in Parlamento la possibilità di rendere gratuito il riscatto della laurea da indirizzare alla pensione di garanzia per i giovani. Attualmente la formula prevede che, previo pagamento di una cifra cospicua, gli anni di studio universitari possano essere conteggiati come anni di contribuzione presso la propria cassa previdenziale. In Germania questo avviene già da diversi anni.

A CHI SI RIVOLGE

La proposta permetterebbe il riscatto anche a coloro che non hanno ancora iniziato l’attività lavorativa. in modo da incentivare a intraprendere e completare il percorso di studi per i più giovani, penalizzati dall’attuale sistema contributivo. La richiesta potrà inoltre essere essere fatta in qualsiasi momento. I titoli accademici riscattabili previsti sono: i diplomi universitari, generalmente riferito alle lauree triennali; i diplomi di laurea ovvero i corsi di laurea di durata di cinque anni; i diplomi di specializzazione cioè i corsi di laurea di due anni dopo la triennale; i dottorati di ricerca i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge.

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La domanda può essere fatta anche da chi si trovi in disoccupazione, inoccupato o chi risulta non essere mai stato iscritto ad alcuna forma obbligatoria di previdenza e che non abbiano iniziato l’attività lavorativa in Italia o all’estero. Rientrano nel diritto al riscatto anche gran parte dei diplomi rilasciati dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale.

Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico

I COSTI PER L’INPS

Secondo il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, durante l’audizione alla commissione lavoro della Camera di alcuni giorni fa, i costi di questa operazione potrebbero essere piuttosto alti con una spesa pubblica che si aggira intorno ai 4 o 5 miliardi di euro l’anno. Ma ha diversi aspetti positivi e per questo ha deciso di sostenerla. “Il riscatto della laurea ha due caratteristiche positive: incentiva il giovane e contribuisce all’aumento delle skills in un paese dove il tasso dei laureati è tra i più bassi dell’Ue. Oltre a pareggiare una sorta di discriminazione che potrebbe denunciare chi resta di più tra i banchi di scuola rispetto all’ingresso mercato nel mercato del lavoro” ha detto Tridico.

A fine settembre il presidente dell’ente aveva chiarito: “Un salario più basso significa avere una pensione più bassa. Il sistema contributivo attuale proietta sul futuro una pensione più bassa. Sono soprattutto i giovani ad avere questo problema.

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QUANTO COSTA ORA RISCATTARE LA LAUREA

Nel 2021 è stato introdotto un sistema agevolato che permette di riscattare un massimo di cinque anni con un versamento fino a  25mila euro. Con il sistema tradizione di retribuzione effettiva, la cifra poteva raggiungere anche gli 80mila euro. Oggi riscattare la laurea costa, stando alle cifre fornite dall’Inps, 5.264,49 euro per ogni anno di studi, ma è possibile riscattare anche gli anni fuori corso per un massimo di 26.322,45 euro per un corso di laurea di 5 anni o un minimo di 21.057,96 per un corso di 4 anni.​

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La cifra in questione può essere rateizzata, senza applicazione di interessi, fino a un massimo di 10 anni. Facendo due rapidi calcoli, utilizzando tutti i 10 anni di rateizzazione si otterrebbe una cifra intorno ai 220 euro al mese per una laurea di 5 anni e di circa 175 euro per una di 4 anni (centesimo più centesimo meno). Il contributo annuale agevolato può essere dedotto al 100% dall’imponibile fiscale. Se uno non riuscisse più a pagare o volesse rinunciare dopo aver avviato i pagamenti e la rateizzazione, i periodi fino a quel punto riscattati rimarrebbero validi come sconto sull’età pensionabile.

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