Si spoglia in webcam dal pc dell’ufficio del Comune: impiegata sospesa

Sospesa un’impiegata 64enne del Comune di Ercolano (Napoli) che faceva dirette hot dal pc dell’ufficio del Comune. Ecco cos’è successo

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Una donna di 64 anni, impiegata da oltre 30 anni al municipio di Ercolano (Napoli) e da qualche anno in servizio all’ufficio cimitero, faceva dirette hot dalla sua stanza tramite una piattaforma di streaming online che si basava sulle offerte di ammiratori. Ad alcune sue dirette partecipavano addirittura anche alcuni suoi colleghi.

A mostrare le immagini di questa vicenda è stato “Striscia la Notizia” lo scorso lunedì. La donna, dunque, portava avanti un’attività parallela a quella di dipendente pubblico, da qualche settimana. Un video che non lascia niente all’immaginazione e che potrebbe fungere da prova regina nell’ormai certa misura disciplinare che l’ente avvierà nei suoi confronti.

Nel video la dipendente si fa palpare dai colleghi e si mostra senza reggiseno o coi pantaloni abbassati in ufficio durante l’orario di lavoro. Il filmato ha fatto il giro della rete e il sindaco di Ercolano, Ciro Bonajuto, ha comunicato che sarà preso un duro provvedimento.

«È vergognoso», ha detto il sindaco. «Abbiamo avviato immediatamente un procedimento disciplinare nei confronti della dipendente e di chiunque sia coinvolto, valutando anche il licenziamento. Il comportamento di un singolo non può gettare fango su un’intera comunità che da anni porta avanti la sua battaglia contro ogni forma di illegalità e che punta su cultura e turismo per mettersi alle spalle un passato difficile».

Con la dipendente potrebbero finire in un mare di guai anche i colleghi che avrebbero preso parte alla realizzazione dei filmati hot in orario di lavoro. Non si esclude un intervento della Procura, in quanto la donna, tra un filmato e l’altro, lasciava scoperto il servizio cimiteriale.

Addirittura giungeva a rispondere in modo stizzito, mentre faceva una diretta hot online, alle chiamate dei cittadini che chiedevano info sulle sepolture e sule attività cimiteriali. «Signora, il pomeriggio è chiuso. Chiami domani mattina. Il pomeriggio siamo chiusi. Ho delle cose da fare. Siamo chiusi al pubblico», diceva.

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«Non possiamo permettere», ha detto ancora il sindaco Buonajuto, «che l’immagine della nostra Ercolano venga compromessa in questo modo. Siamo la città delle ville del Miglio d’oro, del fascino suggestivo del parco archeologico, della bellezza naturalistica del Vesuvio e dell’eccellenza tecnologica del Mav. Noi siamo Ercolano».

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«Ci costituiremo inoltre parte civile nel processo penale, perché il comportamento di un singolo non può gettare fango su una intera comunità. Non accettiamo lezioni di moralità da nessuno perché la nostra città ha sconfitto la camorra grazie al coraggio dei cittadini e adesso vuole continuare a investire in turismo e cultura», ha chiosato.

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