Sì al Green Pass nella scuola, respinto il ricorso contro il Ministero

Il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del Tar: il Green Pass non viola la privacy e non impone l’obbligo vaccinale

Confermato l’uso del Green Pass all’interno delle scuole per i docenti italiani. Il Consiglio di Stato ha confermato che il lasciapassare verde non viola la privacy dei lavoratori e, visto che non impone l’obbligo vaccinale, non determina discriminazione verso coloro che non si vogliono vaccinare, lasciando l’alternativa dei tamponi ogni 48 ore.

Il ricorso nei confronti del certificato era stato presentato da alcuni insegnanti contro il ministero dell’Istruzione, ma il Consiglio ha confermato ciò che aveva già sancito una sentenza del Tar. Secondo il tribunale, sulla questione privacy le obiezioni “sono contraddette sia dall’avvenuto pieno recepimento delle indicazioni del Garante della Privacy in proposito, sia dal dato puramente tecnico e non contestato con argomenti credibili, secondo cui la lettura con app dedicata esclude ogni conservazione o conoscibilità del dato identitario personale, salvo l’accertamento della autenticità del certificato verde, elemento essenziale allorchè emergono sempre più frequenti casi di falsificazione e di commercio di certificati verdi falsi“.

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E ancora, si legge nelle motivazioni, “la natura meramente economica del lamentato pregiudizio relativo alla sospensione retributiva, tale da escludere la irreparabilità e irreversibilità; pregiudizio, del resto, collegato alla infungibilità della funzione docente (non assegnabile a diverse ed improprie mansioni) sottolineata dal primo giudice; Ritenuto che vi siano ragioni per accogliere l’istanza di abbreviazione dei termini così come presentata dagli appellanti“.

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