“Malta aveva ignorato le segnalazioni”, due Ong salvano oltre 1000 migranti ma adesso non sanno dove sbarcare

Non si l’emergenza dei flussi migratori nel nostro paese, e l’attacco di alcuni giorni della Lamorgese ad alcune nazioni europee trova un primo riscontro: il governo di Malta ha ignorato le richieste di aiuto delle Ong nonostante le imbarcazioni si trovassero in acque internazionali e la questione era dunque di esclusiva competenza maltese

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Oltre mille migranti si trovano in questo momento al largo di Lampedusa, messi in salvo da due navi Ong che adesso chiedono alle nezioni europee di poter sbarcare. Ottocento di loro si trovano al sicuro all’interno della Sea-Eye4, mentre altri trecento sono sulla Ocean Viking della Sos Mediterranee. Un altro salvataggio, che aveva permesso di soccorrere altri quattrocento migranti, si era verificato tra mercoledì e giovedì dalla Sea-Eye e Mission Lifeline. 

Le Ong accusano il governo di Malta di aver ignorato la loro richiesta di aiuto

Gravi le accuse di queste ong al governo di Malta, colpevole secondo loro di aver volontariamente ignorato i segnali di emergenza inviati. Alarm Phone ha dichiarato in merito: “Il salvataggio delle circa 400 persone ha richiesto molte ore e molte persone sono cadute in acqua. Le persone non dovrebbero essere costrette a rischiare la vita per raggiungere l’Europa”. Un appello a cui si è unita anche la Ministra degli Interni Lamorgese, che già nei giorni scorsi aveva lanciato un duro attacco alle nazioni europee, sostenendo che non tutti nel vecchio continente hanno realmente a cuore il rispetto dei diritti umani per chi scappa dalla guerra. In merito a questi fatti di cronaca, la ministra ha commentato spiegando che “anche in questi ultimi giorni ci sono interventi di soccorso in mare, navi di ong cariche di migranti: è giusto salvare queste persone, è ingiusto che a farsene carico sia un solo Paese, il nostro, solo perchè di primo approdo”. Dichiarazioni rese nel giorno in cui il Viminale celebra la firma del nuovo protocollo di intesa che permette l’arrivo nella penisola di circa 1.200 cittadini che scappano dall’Afghanistan con la predisposizione di appositi corridoi umanitari. 

Lamorgese a colloquio con il Commissario Ue Giustizia: “Maggiore partecipazione dei Paesi Ue per equa redistribuzione migranti”

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“C’è da fare i conti anche con le difficoltà organizzative legate alla pandemiaafferma la Lamorgese – ne ho parlato con la commissaria europea Johansson e tornerò a farlo in questi giorni. Serve una maggiore partecipazione dei Paesi europei per una equa redistribuzione dei migranti, nel rispetto dei principi di solidarietà e di responsabilità”. Nella giornata di ieri la ministra si era confrontata in un importante incontro bilaterale con Didier Reynders, Commissario Europeo per la Giustizia.  Una riunione in cui i due hanno discusso sulla gestione dei flussi migratori a causa di un vero e proprio esodo che si sta verificando in Nord Africa. Un incontro poi commentato da una nota ufficiale del Ministero: “è stato affrontato il tema della gestione dei flussi migratori, anche in ragione della costante pressione proveniente dal Nord Africa. In particolare, il ministro e ha ribadito l’esigenza di una forte solidarietà europea che consenta la redistribuzione dei migranti che sbarcano in Italia e di un impegno dell’Unione per sviluppare partenariati strategici con i Paesi di origine e transito dei flussi, a cominciare da Tunisia e Libia”. 

Mediterranea: “Evitato un naufragio con centinaia di potenziali vittime”, ma non grazie all’Ue

Resta però il fatto che nonostante le imbarcazioni che nei giorni scorsi avevano salvato in mare i migranti si trovassero nelle acque internazionali che sono di competenza maltese, le loro richieste di aiuto sono state sistematicamente ignorate. 

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E, come ha spiegato Mediterranea nel suo comunicato, “solo la presenza e l’attivazione delle navi della società civile europea hanno evitato un naufragio con centinaia di potenziali vittime. Chiediamo che le autorità Italiane si attivino immediatamente per prestare la massima assistenza possibile alle persone soccorse garantendo il loro tempestivo sbarco in un porto sicuro. Il governo italiano, insieme agli altri Stati membri e alle istituzioni europee, di fronte alle persone in fuga dall’inferno libico e all’attuale situazione in mare, considerino l’urgente ripristino di una missione Sar nel Mediterraneo centrale con l’impiego delle navi disponibili della Guardia costiera e della Marina militare”. Intanto, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando si è detto pronto ad accogliere i migranti ancora bloccati a largo dal solito egoismo europeo. 

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