13enne confessa alla prof che il padre picchia la madre: condannato

Dopo l’ultima litigata l’uomo avrebbe spinto la moglie giù dalle scale. Offese e violenze che la donna subisce da anni, sia in casa che sul lavoro. L’uomo considera la moglie «una stupida che non capisce niente».

Violenze che sarebbero continuate se la figlia 13enne non avesse raccontato alla prof di questi terribili episodi. L’ultimo, quello agghiacciante, vede la mamma spinta giù dalle scale dal padre. La 13enne quella mattina era andata a scuola in lacrime e nella disperazione ha raccontato gli abusi alla professoressa, che ha fatto informato le forze dell’ordine facendo condannare l’uomo. Questi episodi risalgono al 2016/17, oggi il giudice del Tribunale di Ancona, Maria Elena Cola, lo ha condannato a due anni per maltrattamenti aggravati in famiglia.

I due coniugi lavoravano insieme in un’officina meccanica, luogo dove l’uomo avrebbe picchiato e offeso la moglie in molte occasioni. Mamma e figlia vennero affidate ai servizi sociali, in una località protetta fino alla separazione legale dall’uomo.

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Secondo quanto è emerso dai racconti della figlia, molti episodi di violenza tra le mura domestiche, avvenivano quando il padre era sotto l’effetto dell’alcol; l’uomo infatti aveva il vizio di bere e di giocare alle slot machine.

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L’imputato, difeso dall’avvocato Guido Andrea Galvagno, ha rispedito le accuse di violenza, dichiarando che tra i due c’erano solo dei difficili rapporti coniugali. La donna, difesa dall’avvocato Marta Mereu, si è costituita parte civile.

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