Covid a scuola, in funzione il nuovo protocollo: ai presidi il compito di attivare le procedure

Covid a scuola, da oggi entra in funzione il nuovo protocollo: ai presidi il compito di attivare le procedure.

Il ministero dell’Istruzione ha inviato agli istituti la nota tecnica per far partire il nuovo sistema di gestione delle positività a scuola. Confermate le quarantene “differenziate” nel nuovo regime, ma la didattica in presenza potrebbe essere comunque a rischio.

Scuola, attivate nuove procedure: la didattica in presenza resta a rischio

Il nuovo regime conferma il ricorso alla Dad generalizzata per l’intera classe solo in presenza di tre o più positività, con rientro (con tampone negativo) a sette giorni per i vaccinati o per i guariti nei sei mesi passati e a dieci giorni per i non vaccinati. Con due casi verranno invece messi in quarantena, oltre ai positivi, solo i non vaccinati, mentre i vaccinati e i guariti verranno monitorati con tamponi a cadenza periodica; con un solo caso di positività, dopo lo screening sull’intera classe, se non risultano nuovi casi si prosegue con le lezioni frontali, isolando solo il positivo.

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Queste regole solo per i “vaccinabili”, ossia gli alunni con più di 12 anni. Per gli altri la doppia positività porterà alla Dad per tutti, con durata di almeno dieci giorni. Per i docenti si applica il regime generale: se risultano positivi, potranno tornare fisicamente in aula dopo sette giorni se vaccinati e dopo dieci giorni se non vaccinati. La novità, però, riguarda i dirigenti scolastici o i loro delegati: avranno la facoltà di prendere ogni decisione di carattere sanitario, non appena avuta notizia di un positivo tra gli alunni, dovranno attivare una procedura ben specifica.

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– informare il DdP della presenza del caso positivo a scuola;
– individuare i contatti scolastici, ovvero i bambini della stessa sezione o gruppo del caso positivo (nel caso della scuola dell’infanzia), i compagni di classe del positivo (per la primaria e secondaria), il personale scolastico (docenti, ata, ecc.) che nelle 48 ore precedenti la scoperta della positività ha condiviso almeno 4 ore lo stesso ambiente;
– sospendere preventivamente le attività in presenza del gruppo sotto osservazione, in attesa dei risultati del testing, da effettuare tramite tampone;
– trasmettere ai contatti scolastici le indicazioni per sottoporsi alla fase di monitoraggio stessa (nel cosiddetto tempo T0);
– segnalare al DdP l’elenco dei contatti scolastici individuati.

Una volta avuti i risultati dei tamponi, se l’esito è negativo l’alunno potrà rientrare regolarmente in classe, mentre se emergono altre positività si agisce come stabilito dal protocollo, con la predisposizione della quarantena selettiva (due positivi) o generale (tre o più positivi) e con l’attivazione del sistema di rientro “differenziato” (7 o 10 giorni, a seconda dello status del soggetto). Da questo momento in poi, però, la competenza torna totalmente nelle mani del DdP, visto che le scuole non possono avere accesso ai dati su stato vaccinale o esito del tampone.

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