Affidi a Bibbiano, Claudio Foti condannato a 4 anni per abuso d’ufficio

Arrivano le prime sentenze per il processo Angeli e Demoni, con la condanna a scontare 4 anni per Claudio Foti per abuso d’ufficio.

È stato condannato a scontare quattro anni Claudio Foti per lesioni e abuso d’ufficio, lo psicoterapeuta titolare del noto studio di cura torinese «Hansel&Gretel» nel rito abbreviato per la vicenda degli affidi illeciti di Bibbiano e della Val d’Enza. Cade, invece, l’accusa di frode processuale.

Processo Angeli e Demoni, condanna per lo psicoterapeuta Claudio Foti

La Procura aveva chiesto sei anni di condanna per le accuse di abuso d’ufficio, frode processuale e lesioni gravissime, ipotesi di reato formulata per la presunta alterazione psichica di una paziente. Il gup Dario De Luca del tribunale di Reggio Emilia si è ritirato oggi in camera di consiglio. Fuori, decine di giornalisti in attesa della sentenza, fin dalle prime ore del mattino. Alle 15 è arrivato l’esito del caso sia per lo psicoterapeuta Claudio Foti, che per Beatrice Benati, assistente sociale dell’Unione val d’Enza.

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I due imputati hanno scelto il rito abbreviato e, per il primo il sostituto procuratore Valentina Salvi aveva chiesto sei anni di condanna per le accuse di abuso d’ufficio, frode processuale e lesioni gravissime, mentre per la seconda ha chiesto un anno e sei mesi di condanna con le accuse di violenza privata e tentata violenza privata.

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Oggi è arrivata una prima risposta sul processo: Salvi aveva chiesto per Foti sei anni, parlando di «profitto realizzato sulla pelle dei bambini», con riferimento ai costi delle terapie che eseguiva lo psicoterapeuta, più alte della media. L’imputato si è sempre proclamato innocente, definendo «falsità» quelle che l’accusa attribuisce al lavoro che svolgeva per «La Cura», un centro specializzato nel trattamento dei minori vittime di abuso aperto a Bibbiano pochi anni fa.

Secondo gli inquirenti, gli affidamenti conferiti dall’amministrazione gestita da Foti non erano conformi alle normative. In Val d’Enza negli ultimi anni si sono registrati casi di minori maltrattati in numero molto più alto che nel resto della regione: questi numeri testimoniano il modo in cui psicologi e assistenti sociali hanno interpretato in maniera sbagliata i segni e le parole dei bambini.

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