Ravanusa, il comandante dei pompieri: “Volevamo trovare viva Selene”

Era diventata la figlia di tutti, Selene, la donna al nono mese di gravidanza, che era andata a trovare i suoceri. C’era la speranza di poterla trovare ancora viva, i vigili del fuoco hanno lavorato incessantemente.

“Era la persona che avremmo voluto trovare ancora viva”.

“Il ritrovamento della donna incinta, recuperata stamattina assieme al marito e al suocero, ha generato molta tristezza. Aspettava un bambino che doveva nascere tra pochi giorni, era la persona che avremmo voluto trovare ancora viva”. Sono le parole del comandante dei vigili del fuoco di Agrigento Giuseppe Merendino, riferendosi a Selene Pascarello, l’infermiera incinta di nove mesi ritrovata stamattina assieme al marito e al suocero, sotto le macerie della palazzina crollata a Ravanusa.

“Purtroppo solamente il primo giorno, nelle prime ore, siamo riusciti a recuperare vive due donne – ha spiegato il comandante – erano dentro l’edificio che è crollato ma tra i due piani in delle aree dove si è mantenuta una bolla d’area, e questa è stata la loro fortuna”.

Il parto programmato per mercoledì mattina

Il luogo dell’esplosione – MeteoWeek

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Era programmato per mercoledì mattina il parto cesareo di Selene. La sua morte ha colpito tutti. Poco fa anche il Prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, ha volito ricordare la donna: “Abbiamo sperato fino all’ultimo momento per Selene, non perché gli altri non fossero importanti ma questa ragazza è diventata un po’ la figlia di tutti e purtroppo la cosa è andata male”, ha detto.

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Così come il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Agrigento Giuseppe Merendino. Il padre di Selene è rimasto per 36 ore nei pressi del luogo dell’esplosione, in attesa di notizie. Questa mattina ogni speranza è andata perduta. Era lei uno dei quattro corpi ritrovati senza vita dal cane dei Vigili del fuoco.

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