Sciopero, Landini (Cgil): “La rottamazione delle cartelle è un altro condono” [VIDEO]

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, è intervenuto sul palco durante la manifestazione per lo sciopero generale a Roma.

Sciopero, Landini (Cgil): "La rottamazione delle cartelle è un altro condono" [VIDEO] - www.meteoweek.com
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“Quello che divide il Paese non è lo sciopero, è l’evasione fiscale, la precarietà, l’ingiustizia. Oggi abbiamo bisogno di un cambiamento, di cambiare le leggi sbagliate“. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dal palco della manifestazione in piazza del Popolo, a Roma, per lo sciopero generale organizzato da Cgil e Uil. Durante il suo intervento, Landini ha criticato duramente la “rottamazione delle cartelle”, definendola un vero e proprio “condono”. “Ora stanno discutendo della rottamazione delle cartelle – ha detto il segretario generale della Cgil – gli stessi che hanno bloccato la modifica sul sistema fiscale da noi richiesta, cioè un’altra forma di condono”.

Le critiche a Bonomi e al governo

Dopo aver criticato il governo, Landini ha attaccato il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, come aveva appena fatto anche il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri. “Lo sciopero ha reso triste Bonomi: qui c’è gente che rischia di essere licenziata, delocalizzata, non possiamo essere felici, anzi abbiamo la forza e la volontà di venire in piazza. Un impegno dovrebbe essere anche di Confindustria contro i licenziamenti, le delocalizzazioni”, ha gridato il sindacalista dal palco di piazza del Popolo. Poi è tornato a criticare l’accordo di maggioranza sul fisco, chiedendo che gli 8 miliardi vadano tutti al taglio delle tasse ai lavoratori e ai pensionati a partire dai redditi più bassi e non al taglio dell’Irap, anche perché – ha sottolineato Landini – alle imprese “sono già stati dati in questi anni 185 miliardi, senza condizionalità”.

Le proposte – e le minacce – di Landini

Landini nel suo intervento ha anche rilanciato la proposta di “un nuovo contratto di inserimento al lavoro fondato sulla formazione e sulla stabilità”, ha detto. E poi ha aggiunto, rimarcando la necessità di rafforzare la lotta all’evasione fiscale.:Bisogna reintrodurre il principio che le tasse devono essere pagate da tutti e non essere abbassate a tutti, no. Bisogna rispettare la progressività e il principio che chi più ha, più deve pagare”. Oggi nel Paese, secondo il sindacalista, “c’è il rischio di una rottura democratica, di rappresentanza tra le persone e il palazzo della politica”. E per questo, ha ribadito, “è il momento di cambiare: non abbiamo più tempo per aspettare sia sul versante dei diritti che delle politiche da mettere in campo”. Infine ha minacciato:Se non si fanno le cose che stiamo chiedendo, noi scioperiamo e torniamo in piazza perché non dobbiamo rispondere ad alcun governo. Per noi questa non è la fine di un ciclo di manifestazioni, per noi è l’inizio perché non rinunciamo all’idea di una riforma delle pensioni, del fisco e della lotta alla precarietà. Ora ancora con più forza. Le piazza di oggi ci dicono che non siamo isolati”.

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I sindacati e il Paese reale

“Sta aumentando la distanza tra il palazzo della politica e il Paese. Noi invece diamo voce al disagio sociale che c’è nel Paese. Abbiamo bisogno di prendere la parola e farebbe bene chi è in Parlamento ad ascoltarci”, ha sottolineato Landini, facendo riferimento a quanti hanno criticato lo sciopero generale indetto dalle due sigle sindacali. “Oggi è l’avvio di una mobilitazione perché pensiamo che il Paese vada cambiato, con una riforma fiscale e delle pensioni degna di questo nome e cancellando la precarietà. È l’inizio di una battaglia”, ha affermato ancora.

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L’assenza della Cisl e l’attacco alla Cgil

Infine Landini ha fatto riferimento all’assenza della Cisl in piazza, ma senza critiche o amarezza. Anzi, ha detto, “mi auguro che anche la piazza della Cisl sabato sia piena, perché non abbiamo bisogno di divisioni, abbiamo bisogno di unità. Viva l’unità sindacale e del mondo del lavoro. Non è mancato un commento sull’attacco nei mesi scorsi alla sede romana della Cgil da parte dei no green pass e dei partiti di estrema destra. Dopo quell’episodio, lo scioglimento dei partiti che si dichiarano fascisti era stato un tema centrale del dibattito pubblico per settimane: “Tutte le forze che si richiamano al fascismo vanno sciolte”, ha detto Landini. E ha concluso: “Ci è stato detto da rappresentanti del governo che purtroppo ancora questo provvedimento non si può fare, perché non ci sarebbero le forze in parlamento per votarlo“. 

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