“Gravi effetti collaterali”, il Giappone si spaventa: un piano per informare i cittadini sugli effetti avversi dei vaccini Covid

Il governo nipponico ha deciso di cambiare strategia sul consenso informato nei vaccini Covid: gli effetti avversi registrati sono stati più numerosi del previsto e per questo il Ministero della Sanità ha deciso adesso di cambiare strategia e informare i cittadini sui rischi a cui vanno incontro. Sono però gli stessi vaccini utilizzati qui in Italia, e il fatto che i numeri sugli effetti avversi non coincidano, deve far riflettere. 

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Il governo giapponese è estremamente preoccupato per gli effetti avversi gravi causati dai vaccini Covid-19, e il Ministero della salute ha lanciato una vera e propria allerta in tal senso.

La notizia è stata riportata dal quotidiano nazionale NHK World Japan che racconta come il Ministero abbia comunicato che “a partire dal 14 novembre, su ogni milione di maschi che hanno ricevuto il vaccino Moderna, tali effetti collaterali sono stati segnalati in 81,79 maschi di età compresa tra 10 e 19 anni e 48,76 maschi di età compresa tra 20 e 20 anni”. Cifre che stridono con i dati che invece abbiamo in Europa che sembrano invece registrare un numero molto inferiore di reazioni avverse. Eppure, i vaccini utilizzati dalla popolazione sono gli stessi. 

Il giornale giapponese ha poi raccontato di un importante vertice governativo che si è tenuto sabato scorso. Qui un gruppo di scienziati ha proposto al governo di diramare un’allerta ai cittadini sui rischi a cui vanno incontro con l’inoculazione, e il primo passo dovrebbe adesso essere quello di inserire la dicitura “gravi effetti collaterali” nella documentazione allegata ai vaccini. La stessa che dovrebbe essere inserita nel consenso informato che i cittadini andranno a visionare e firmare. 

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Ma non solo, sembra inoltre che vi sia l’intenzione di cambiare l’attuale protocollo di segnalazioni avverse utilizzato dagli ospedali. A questi infatti verrà adesso richiesto di segnalare con massima cura e dettagli, tutti i possibili sintomi che possono sorgere nei soggetti entro 28 giorni dalla vaccinazione.

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