Arriva la guida dell’Iss sul vaccino Covid per i bambini

Le regioni sono al via libera per la vaccinazione della fascia 5-11 anni, che dovrà avere percorsi dedicati e la collaborazione dei pediatri

 

L’Istituto superiore di Sanità ha pubblicato sul proprio sito internet un vademecum con le FAQ più frequenti sulla vaccinazione dei soggetti di età compresa tra i 5 e gli 11 anni. Le somministrazioni per questa fascia d’età sono iniziate oggi 16 dicembre in tutta Italia, ma sono ancora molti i genitori indecisi sul da farsi.  Dai primi dati diffusi la risposta nelle prenotazioni si attesta a livelli alti, con numeri più bassi al Mezzogiorno. È prevista una priorità per i soggetti «con elevata vulnerabilità» e quelli conviventi con soggetti immunodepressi o elevata fragilità al Covid. Due le dosi, da somministrarsi a 21 giorni di distanza. A dicembre, secondo le informazioni fornite dalla struttura commissariale per l’Emergenza, ne saranno distribuite un milione e mezzo.

Ecco, allora, tutto quello che c’è da sapere sul vaccino anti Covid per i bambini e relative fake news.

Gli effetti. Anche nell’ età infantile l’infezione da Sars-CoV-2 può comportare dei rischi per la salute, tanto è vero che circa 6 bambini su 1.000 vengono ricoverati in ospedale e circa 1 su 7.000 in terapia intensiva. Inoltre anche nei casi (la grande maggioranza) nei quali l’infezione decorre in maniera quasi completamente asintomatica, non è possibile escludere la comparsa di complicazioni quali la sindrome infiammatoria multisistemica (una malattia rara ma grave che colpisce contemporaneamente molti organi), e quello che viene definito “long Covid”, e cioè la comparsa di effetti indesiderati a distanza di tempo.

Una specifica viene anche fatta per quanto riguarda la vaccinazione: “nel braccio dove è stata fatta l’iniezione potrebbero verificarsi dolore, rossore e gonfiore e potrebbero inoltre manifestarsi sintomi quali stanchezza, mal di testa, dolori muscolari, brividi, febbre e nausea. Tali sintomi sono generalmente di lieve entità e si risolvono nel giro di 1-2 giorni”.

Leggi anche:—>Donna di 93 anni muore con la sua gatta di 23 anni:«L’affetto che le univa le ha tenute insieme fino all’ultimo»

Quale vaccino. Ai bambini viene inoculato il vaccino Pfizer-BioNtech, che è stato approvato per questa fascia d’età da Ema e Aifa. Ha lo stesso principio attivo di quello per gli adulti (vaccino a mRna). Nel caso dei più piccoli però la dose è di circa un terzo rispetto agli altri. La vaccinazione avviene in due dosi a tre settimane di distanza l’una dall’altra. L’Iss consiglia ai genitori prima del vaccino “di non dare farmaci antidolorifici per cercare di prevenire eventuali effetti collaterali”. Invece, dopo la vaccinazione “verrà chiesto di attendere 15-30 minuti sotto osservazione prima di lasciare il centro vaccinale per monitorare l’eventuale comparsa di reazioni allergiche e, nel caso, poter intervenire tempestivamente”.

L’Iss smentisce le fake news. L’Istituto superiore di Sanità ha deciso di fare debunking delle più diffuse fake news relative ai vaccini dei bambini, smontandole una dopo l’altra. In particolare, non è vero che i più piccoli non si ammalano e non muoiono di Covid. “Dall’inizio dell’epidemia nella fascia 6-11 anni ci sono stati oltre 263mila casi, 1453 ricoveri in reparti ordinari, 36 ricoveri in Terapia Intensiva e 9 decessi (dati all’1/12/2021). Nelle ultime settimane il numero di contagi in questa fascia di età è nettamente in crescita”, si legge. Per questo, concludono gli esperti “il vaccino si è mostrato efficace nel ridurre di circa il 91% il rischio di infezione. Nel beneficio di una vaccinazione si deve inoltre considerare non soltanto la protezione dalla malattia, ma anche la possibilità di frequentare con una maggiore sicurezza la scuola e condurre una vita sociale connotata da elementi ricreativi ed educativi che sono particolarmente importanti per lo sviluppo psichico e della personalità in questa fascia di età”.

Leggi anche:—>Israele, scontro su pellegrinaggi Natale: permessi per ebrei americani e non per pellegrini cristiani

Un altro mito che l’Iss ci tiene a sfatare è quello che vorrebbe che il numero di bambini che hanno partecipato al programma di sviluppo clinico dei vaccini è troppo piccolo per rilevare potenziali rischi di miocardite associata a vaccinazione. Nei soggetti giovani (adolescenti e giovani adulti) è stato riportato un rischio aumentato di miocardite e pericardite, che rimane però estremamente basso, intorno ai 50 casi per milione dopo due dosi. Nella maggior parte dei casi, inoltre, tali manifestazioni hanno avuto un decorso assolutamente benigno. In generale nei bambini più piccoli si osserva un minore rischio di sviluppare queste patologie, e non sono stati segnalati casi durante i test clinici. Le informazioni di sicurezza oggi disponibili riguardano non solo i 3000 bambini che hanno ricevuto il vaccino nell’ambito della sperimentazione clinica, ma comprendono anche i primi dati raccolti negli oltre 3 milioni di bambini di 5-11 anni già vaccinati negli Stati Uniti.

Sul presunto indebolimento del sistema immunitario ancora non completamente formato dei bambini, l’Iss sostiene che il sistema immunitario dei bambini è ‘programmato’ per reagire a possibili pericoli già dalla nascita. Il vaccino anti Covid, così come gli altri, ‘insegna’ al sistema immunitario a riconoscere l’agente infettivo prima dell’effettiva esposizione, contribuendo così a rafforzarlo.

 

Impostazioni privacy