Il saluto di Mattarella: l’ultimo discorso di fine anno

Come di consueto, il Presidente della Repubblica ha rivolto agli italiani un messaggio di auguri: per Sergio Mattarella è l’ultimo come capo dello Stato.

Sergio Mattarella
Sergio Mattarella

Un momento solenne ed istituzionale, ma anche personale ed emotivo, anche se ovviamente la forma è stata come sempre impeccabile: il presidente Mattarella, ieri sera, ha rivolto agli italiani il suo ultimo messaggio di auguri di capodanno come massima carica dello Stato. Manca ormai poco alle elezioni del suo successore, e – come ha più volte chiarito, ribadendolo anche ieri sera -, lui di certo non si ricandiderà. “Tra pochi giorni, come dispone la Costituzione, si concluderà il mio ruolo di Presidente” ha voluto specificare, chiudendo le porte ad eventuali suppliche dell’ultimo minuto.

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Un discoro breve, che si è soffermato naturalmente sulle difficoltà degli ultimi due anni: Mattarella ha ringraziato medici, personale sanitario, volontari e tutti coloro che hanno contribuito a combattere la pandemia. Ha omaggiato le vittime del Covid, “un lutto per tutta l’Italia”. Inevitabile il riferimento ai vaccini, definiti “strumento prezioso” che ha salvato “tante migliaia di vite. Non garantiscano l’invulnerabilità ma rappresentano la difesa che consente di ridurre in misura decisiva danni e rischi, per sé e per gli altri”. Una grande opportunità, “sprecarla è anche un’offesa a chi non l’ha avuta e a chi non riesce oggi ad averla”.

Sergio Mattarella in visita istituzionale durante la pandemia
Sergio Mattarella in visita istituzionale durante la pandemia

Importante anche il riferimento al concetto di “dovere”: nel ringraziare chi si è dato da fare in questo periodo di pandemia, il presidente uscente ha voluto riferirsi a tutti i cittadini che hanno fatto il loro dovere, appunto. Un senso del dovere che egli stesso ha voluto incarnare in assoluto nello svolgere il suo mandato di Presidente della Repubblica: Spogliarsi di ogni precedente appartenenza” per non guardare ad altro che al bene comune e salvaguardare ruolo, poteri e prerogative dell’istituzione che riceve dal suo predecessore e che – esercitandoli pienamente fino all’ultimo giorno del suo mandato – deve trasmettere integri al suo successore”. Queste le parole di Mattarella nel definire il suo modo di declinare il ruolo di Capo dello Stato e garante della Costituzione.

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Significativi i ringraziamenti ed i riferimenti all’Unione Europea ed al suo ruolo nella pandemia, al Parlamento, ai governi con i quali ha lavorato nei sette anni del suo mandato. Intensa anche la rievocazione dei momenti di tensione e difficoltà di questi sette anni: il terrorismo, le catastrofi – sia quelle naturali che quelle determinate da incuria o malaffare -, le crisi politiche ed istituzionali. Momenti che hanno caratterizzato la storia del paese, da cui l’Italia è uscita, appunto, grazie al senso del dovere: “Tante volte, soprattutto negli ultimi tempi, abbiamo sottolineato che dalle difficoltà si esce soltanto se ognuno accetta di fare fino in fondo la parte propria. Se guardo al cammino che abbiamo fatto insieme in questi sette anni nutro fiducia. L’Italia crescerà. E lo farà quanto più avrà coscienza del comune destino del nostro popolo, e dei popoli europei”.

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