Biden a un anno dall’assalto a Capitol Hill: “Trump mise su rete di bugie”

Il Presidente americano torna sulle responsabilità del grave gesto e accusa l’avversario di avere manipolato la comunicazione

Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden è tornato a parlare del grave assalto a Capitol Hill avvenuto a Washington lo scorso anno. Lo fa ribadendo che i responsabili di quel grave atto saranno perseguiti, non solo coloro che misero in atto fisicamente la sommossa, ma anche chi agitò la folla mettendo seriamente a rischio la democrazia americana per la prima volta dopo secoli.

In questo momento dobbiamo decidere che tipo di Nazione saremo – afferma Biden – . Diventeremo una Nazione che accetta la violenza politica come norma? Diventeremo una Nazione in cui permettiamo ai funzionari elettorali di parte di ribaltare la volontà espressa legalmente dalle persone? Saremo una Nazione che non vive alla luce della verità ma all’ombra delle bugie? Non possiamo permetterci di essere quel tipo di Nazione. La strada da seguire è riconoscere la verità e vivere secondo essa“.

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Il 6 gennaio di un anno fa la democrazia fu attaccata. La volontà del popolo fu aggredita. E la nostra Costituzione affrontò la più grave delle minacce. Stamattina sto andando in Campidoglio per parlare del giorno dell’insurrezione e dello stato della democrazia americana. Siamo in lotta per l’anima dell’America, vinceremo” continua il Presidente. Per Biden quella data “non segna la fine della democrazia, ma l’inizio della rinascita della libertà e del fair play” ha ribadito, esortando ad aprire “il prossimo capitolo della storia americana. Un anno fa oggi in questo luogo sacro la democrazia è stata messa sotto attacco e la costituzione è stata gravemente minacciata“.

Il riferimento è poi all’ex-presidente Donald Trump, responsabile di avere millantato sin da subito presunti brogli elettorali mai accertati e avere aizzato la folla contro la sua elezione. “Per la prima volta nella nostra storia degli Usa un presidente ha cercato di ostacolare un trasferimento pacifico del potere. Quelli che il 6 gennaio di un anno fa fecero irruzione nel Campidoglio non erano turisti, ma è stata un’insurrezione armata di persone che volevano cancellare la volontà popolare, ribaltare l’esito del voto e rovesciare la Costituzione. E’ qualcosa che non è mai successo nel passato neanche durante la guerra civile“.

L’assalto a Capitol Hill da parte dei sostenitori di Trump del 6 gennaio 2021

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Biden non cita mai Trump direttamente, ma si riferisce a lui come “il primo presidente ad aver ostacolato il trasferimento pacifico dei poteri“, denunciando da parte sua una “rete di bugie” che ha creato già prima delle elezioni del novembre del 2020 e lo ha accusato di mettere “il suo ego” al di sopra della democrazia. “Non solo un ex presidente, ma un presidente sconfitto con un margine di oltre sette milioni di voti“.

“L’ex presidente ed i suoi supporter hanno pensato di cancellare i voti, questo non è democratico e non è un modo americano di fare le cose“, ha proseguito Biden, accusando Trump di aver cercato un pretesto per coprire la verità” e ricordando di averlo sconfitto “con un margine di più di sette milioni di voti in un’elezione libera. Le elezioni del 2020 sono state la più grande espressione di democrazia nella storia del nostro Paese in quanto oltre 150 milioni di veri patrioti americani, mai così tanti, sono andati alle urne in pandemia e mettendo a rischio la propria vita. Tutte le schede sono state contate anche più volte e a mano come in Georgia e le sue accuse non sono state accettate nemmeno dalla Corte Suprema“.

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Biden ha poi citato Cina e Russia, affermando che per questi due Paesi la democrazia rallenta troppo il processo decisionale e “scommettono che la democrazia abbia i giorni contati. Ma l’America non è un posto per uomini forti e dittatori e non lo è mai stato. I nostri padri fondatori misero in moto un esperimento che cambiò il mondo. Qui in America il potere fu trasferito pacificamente e non attraverso le armi. Siamo per l’ordine non per il caos, per la pace non per la violenza. Qui in America le persone governano attraverso il voto e la loro volontà prevale“.

Infine Biden ha teso la mano agli avversari del Partito Repubblicano. “Sembra che non vogliano essere più il partito di Lincoln, Eisenhower, Reagan e dei Bush. Ma cercherò sempre di lavorare insieme a coloro che sostengono lo stato di diritto e non il governo di un solo uomo per trovare soluzioni condivise ove possibile” ha concluso il Presidente.

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LA REAZIONE DI TRUMP

Non si è fatta attendere la risposta di Donald Trump il quale ha affermato che il presidente Biden “sta distruggendo la nostra nazione con politiche folli di confini aperti, elezioni corrotte, disastrose politiche energetiche, mandati incostituzionali e devastanti chiusure delle scuole, ha usato oggi il mio nome per cercare di dividere ulteriormente l’America. Questo teatrino politico – ha scritto in una nota Trump, che ha cancellato una conferenza stampa che aveva in programma per stasera in polemica con la commissione d’inchiesta sui fatti del 6 gennaio – non è altro che una distrazione dal fatto che Biden ha completamente e totalmente fallito“.

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