Kazakistan, inviate truppe russe per contrastare disordini civili: oltre mille feriti

La guerra civile in Kazakistan ha già provocato decine di morti e oltre quattrocento feriti. Un’escalation di violenza che non accenna a fermarsi. 

Getty Images

Nell’ex repubblica dell’Unione Sovietica, la rivolta civile non si placa. In Kazakistan infatti, dopo l’annuncio del governo dei nuovi e consistenti aumenti sul costo della benzina, del gas e del petrolio, la popolazione ha reagito in modo violento, scendendo in piazza a protestare e dando inizio a degli scontri con le forze dell’ordine, che hanno già provocato decine di vittime e oltre mille feriti. Arrivati al terzo giorno di proteste si registrano infatti più di quattrocento ricoverati per gli scontri, come comunicato dal Ministero della Salute kazako. 

L’emittente televisiva nazionale ha poi riportato un’altra drammatica notizia: 353 feriti tra le forze dell’ordine, dodici agenti uccisi. Ma il particolare che inquieta più di tutti è che uno di questi è stato assassinato mediante decapitazione. Saltanat Azirbek, rappresentante della polizia kazaka, ha dichiarato come decine di ribelli siano stati arrestati e si sta adesso procedendo alla loro identificazione. Da quanto si apprende inoltre, i manifestanti sarebbero però comunque riusciti ad accerchiare due ospedali per bloccare la vita sociale e sanitaria del paese. La rete internet risulta tuttora bloccata dal governo nei luoghi in cui il governo sta avendo più difficoltà a sedare i disordini civili. La notizia è stata confermata dall’azienda inglese NetBlocks. Il CTSO, l’Organizzazione del trattato per la sicurezza collettiva ha comunicato, attraverso le parole del premier armeno Nikol Pashinyan, presidente di turno del CTSO, che su richiesta del premier kazako sono state inviate delle forze di pace sul territorio per aiutare nel contrasto ai disordini civili.

Getty Images

Il premier Tokayev ha poi annunciato di aver licenziato Nursultan Nazrbayev, dalla guida direttiva del Consiglio di Sicurezza. Una scelta non da poco, in quanto l’uomo era considerato uno dei principali alleati di Putin sul territorio. Tokayev ha poi di recente parlato alla nazione chiedendo di non cedere alle “provocazioni interne ed esterne”. La situazione resta molto tesa, al punto che la banca centrale kazaka si è ritrovata costretta a sospendere le operazioni bancarie nel paese allo scopo di, si legge nel comunicato ufficiale, tutelare “la salute e la vita del personale del settore finanziario” durante le operazioni anti terroristiche portate avanti dal governo. Su questa nuova guerra civile si è espressa anche la Casa Bianca tramite il portavoce Jen Psaki che ha rispedito al mittente le accuse che vedrebbero gli Stati Uniti foraggiare questi disordini in chiave anti russa: “Ci sono folli affermazioni russe secondo cui siamo dietro a tutto questo. Vorrei cogliere l’occasione per dire che non è vero. Questa è chiaramente una delle tecniche di disinformazione utilizzate dalla Russia”.  

Leggi anche: Proteste in Kazakistan, sciolto il governo dopo caos e violenze

Leggi anche: Nuova azione contro le forze americane: razzo lanciato contro base Usa a Baghdad

La Cina invece, tramite il Ministero degli Esteri, ha pubblicato una nota in cui si limita a sperare che la situazione possa stabilizzarsi e che questa nuova e imprevista guerra civile possa giungere al termine. 

Impostazioni privacy