Galli contagiato da Omicron: “Ho fatto la cura con gli anticorpi monoclonali in ospedale”

Massimo Galli contagiato dalla variante Omicron: “Ho fatto la cura con gli anticorpi monoclonali in ospedale. Ma se non avessi avuto le tre dosi di vaccino, sarei stato un candidato perfetto per il ricovero”.

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Massimo Galli: “Ho fatto la cura con gli anticorpi monoclonali” – meteoweek.com

Contagiato dalla variante Omicron, il professor Massimo Galli, 70 anni, ex primario di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano oggi in pensione, ha spiegato che il suo processo di guarigione dalla malattia è stato coadiuvato dagli anticorpi monoclonali e dalle tre dosi di vaccino. “Ho fatto la cura con gli anticorpi monoclonali in ospedale perché mi è stato consigliato visti i miei fattori di rischio”, ha spiegato Galli al Corriere della Sera. E ha sottolineato come ha preferito ribadirlo pubblicamente “perché qualcuno ha avuto il cattivo gusto di tirare fuori la questione prima che la comunicassi io (come volevo fare) e inventando che sarebbero state le cure domiciliari e non le tre dosi a farmi stare meglio. Se non avessi avuto le tre dosi sarei stato un candidato perfetto per un’evoluzione negativa della malattia e per il ricovero”.

“Serve cambiare strategia vaccinale”

Nell’intervista al Corriere della Sera, il medico replica alle accuse di essere stato salvato non dal vaccino ma da cure domiciliari. E ribadisce, al contempo, che bisogna “vaccinarsi, vaccinare i bambini e avere il massimo della cautela”. Galli ha spiegato di essere stato malissimo a causa della variante Omicron, ma di sentirsi “discretamente meglio rispetto ai giorni scorsi”. “Sono molto stanco, mi sento tutto rotto. Credo di essermi contagiato attorto al 31 dicembre nonostante abbia fatto in quei giorni una vita claustrale: ho visto poche persone, tutte trivaccinate e spesso tamponate. Non sono andato in ospedale, non ho visto pazienti”, evidenzia infatti il medico.

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Proprio su questa temuta variante, Galli spiega che “ha una diffusione molto rapida. Alcune evidenze dicono che più una variante presenta mutazioni rispetto all’originale più è possibile che abbia una virulenza inferiore, ma non è stato così né per Alfa né per Delta (che invece si sono rivelate peggiori della variante originaria)”.

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Per quanto riguarda invece la risalita dei casi in Italia, Galli afferma “che la gran parte dei contagi oramai, visto che siamo in tanti ad essere vaccinati, è nei vaccinati, ma che questi non vanno a finire in rianimazione o al cimitero. Diversamente dai non vaccinati che invece finiscono mediamente molto male. Tra le situazioni che fanno più male da vedere in corsia c’è quella di pazienti anziani, genitori di no vax che non li hanno fatti vaccinare e che finiscono in ospedale e rischiano la morte”. Oltre perciò ad essere d’accordo sull’introduzione dell’obbligo vaccinale, per tenere a bada i numeri il medico spiega che sarebbe necessario anche cambiare “strategia vaccinale, che preveda l’uso di nuovi vaccini in grado di contemplare le nuove varianti. Credo che non ci sia alternativa”. Però “nell’arco di meno di 12 mesi tre varianti sono state in grado di sostituirsi l’una all’altra: se noi avessimo rivendicato a gran voce un vaccino nuovo contro la variante Alfa probabilmente ora ce l’avremmo e non sapremmo cosa farcene”.

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